settembre-ottobre 2008 numero 80/81

attualità
Palermo: Errori nelle iscrizioni on line
Gli studenti pagano più del dovuto: proteste da tutti gli iscritti dell’Ateneo
 

di  f. p.

nella foto: Il direttore amministrativo dell’Università di Palermo Maio Giannone Codiglione

Il suo direttore amministrativo Mario Giannone Codiglione (per ricordarvi chi è cliccate qui) – in scadenza di mandato – si è cosparso il capo di cenere promettendo l’immediata soluzione del problema, ma è un fatto che qualcosa si inceppa con molta facilità nei sistemi di iscrizione on line dell’Università di Palermo e nel calcolo delle tasse (non è la prima volta che gli studenti palermitani trovano argomentazioni giustificate per protestare contro l’organizzazione di questi sistemi).
Non solo si inceppa, ma si inceppa sempre a sfavore degli studenti e delle loro tasche.

E così, prese senza indugio carta e penna, diverse Associazioni di iscritti – l’Associazione italiana studenti di Architettura, l’Associazione Forum Lybra, l’Associazione Intesa Universitaria e l’Associazione Città 2.0 - hanno inviato all’indirizzo dell’Ateneo una nota dettagliata del come e del perché i conti non tornano.

L’errata procedura, ancora attiva al momento in cui scriviamo, sta facendo versare nelle casse dell’Ateneo ai circa ottantamila studenti che si stanno iscrivendo somme non dovute di consistente rilevanza (con differenze a sfavore degli studenti anche di centinaia di euro), a cui le Associazioni sono risalite grazie a simulazioni da loro stesse effettuate.

Ma come può succedere tutto questo? Seguendo la procedura di iscrizione on line – hanno scritto sulla nota gli studenti - il totale delle tasse dovute da ciascuno viene determinato dalla sommatoria di varie voci: il contributo di Ateneo, il bollo virtuale per domanda esami, i bolli virtuali per l’iscrizione, i diritti fissi, la tassa regionale di diritto allo studio, la tassa di iscrizione, il contributo di Facoltà.
Ma “alla fine – dice ancora la nota – la riduzione del 10% del contributo di Facoltà, ottenuto a seguito di proteste degli studenti, non c’è”.

Si è trattato di un “mero errore” ("mero" è un aggettivo che ritorna spesso nel suo vocabolario), ha ribattuto il direttore amministrativo Giannone, che per gettare acqua sul fuoco ha pure promesso l’invio di e-mail di chiarimento a tutti gli studenti dell’Ateneo.

Sperando che abbiano più dimestichezza con la posta elettronica di quanto non ne abbiano dimostrato di avere con il pagamento on line delle tasse di iscrizione, auguriamo a chi di dovere – in primis al direttore Giannone che l’ha promesso e poi a tutti i funzionari e gli impiegati preposti – di riuscire a mantenere l’impegno di restituzione del non dovuto dalle prossime rate delle tasse, anche se a nostro avviso gli errori si riparano subito e gli studenti incolpevoli non hanno ragione di aspettare mesi e mesi per vedersi decurtare somme che sarebbero dovute rimanere nei loro portafogli.
E poi le partite si chiudono subito, caro Giannone: chi è che le assicura che le prossime tasse saranno di importo superiore a quello dei rimborsi da effettuare? Non continui a fare pasticci (sono già stati gravi quelli che due anni fa è riuscito a confezionare per il direttore responsabile di questo giornale) (per ricordare cliccate qui), e piuttosto predisponga la restituzione di quei soldi agli studenti dell’ Ateneo al di là dei futuri pagamenti e al più presto, senza confondere capre e cavoli - che annebbierebbero i labili intelletti dei suoi funzionari e impiegati preposti che già una volta hanno fallito - mediante un sistema semplice semplice di vaglia all’indirizzo dello studente, o assegno o piccione viaggiatore con avviso di rimborso annesso al becco.

 


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