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Il suo direttore amministrativo
Mario Giannone Codiglione (per ricordarvi chi è
cliccate qui)
– in scadenza di mandato – si è cosparso il capo di cenere promettendo
l’immediata soluzione del problema, ma è un fatto che qualcosa si inceppa
con molta facilità nei sistemi di iscrizione on line dell’Università di
Palermo e nel calcolo delle tasse (non è la prima volta che gli studenti
palermitani trovano argomentazioni giustificate per protestare contro
l’organizzazione di questi sistemi).
Non solo si inceppa, ma si inceppa sempre a sfavore degli studenti e delle
loro tasche.
E così, prese senza indugio carta e penna, diverse Associazioni di iscritti
– l’Associazione italiana studenti di Architettura, l’Associazione Forum
Lybra, l’Associazione Intesa Universitaria e l’Associazione Città 2.0 -
hanno inviato all’indirizzo dell’Ateneo una nota dettagliata del come e del
perché i conti non tornano.
L’errata procedura, ancora attiva al momento in cui scriviamo, sta facendo
versare nelle casse dell’Ateneo ai circa ottantamila studenti che si stanno
iscrivendo somme non dovute di consistente rilevanza (con differenze a
sfavore degli studenti anche di centinaia di euro), a cui le Associazioni
sono risalite grazie a simulazioni da loro stesse effettuate.
Ma come può succedere tutto questo? Seguendo la procedura di iscrizione on
line – hanno scritto sulla nota gli studenti - il totale delle tasse dovute
da ciascuno viene determinato dalla sommatoria di varie voci: il contributo
di Ateneo, il bollo virtuale per domanda esami, i bolli virtuali per
l’iscrizione, i diritti fissi, la tassa regionale di diritto allo studio, la
tassa di iscrizione, il contributo di Facoltà. Ma “alla fine – dice ancora
la nota – la riduzione del 10% del contributo di Facoltà, ottenuto a seguito
di proteste degli studenti, non c’è”.
Si è trattato di un “mero errore”
("mero" è un aggettivo che ritorna spesso nel suo vocabolario),
ha ribattuto il direttore amministrativo Giannone, che per gettare acqua sul
fuoco ha pure promesso l’invio di e-mail di chiarimento a tutti gli studenti
dell’Ateneo.
Sperando che abbiano più dimestichezza con la posta elettronica di quanto
non ne abbiano dimostrato di avere con il pagamento on line delle tasse di
iscrizione, auguriamo a chi di dovere – in primis al direttore Giannone che
l’ha promesso e poi a tutti i funzionari e gli impiegati preposti – di
riuscire a mantenere l’impegno di restituzione del non dovuto dalle prossime
rate delle tasse, anche se a nostro avviso gli errori si riparano subito e
gli studenti incolpevoli non hanno ragione di aspettare mesi e mesi per
vedersi decurtare somme che sarebbero dovute rimanere nei loro portafogli.
E poi le partite si chiudono subito, caro Giannone: chi è che le assicura
che le prossime tasse saranno di importo superiore a quello dei rimborsi da
effettuare? Non continui a fare pasticci (sono già stati gravi quelli che
due anni fa è riuscito a confezionare per il direttore responsabile di
questo giornale) (per ricordare cliccate qui),
e piuttosto predisponga la restituzione di quei soldi agli studenti dell’
Ateneo al di là dei futuri pagamenti e al più presto, senza confondere capre
e cavoli - che annebbierebbero i labili intelletti dei suoi funzionari e impiegati preposti
che già una volta hanno fallito - mediante un sistema semplice semplice di
vaglia all’indirizzo dello studente, o assegno o piccione viaggiatore con
avviso di rimborso annesso al becco.
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