dicembre 2007 numero 72

speciale
Doppio successo per il compressore Pomar, salvato dal Tar e accolto con grande interesse dai venture capitalist del PNI 2007
L’idea imprenditoriale “costola” del rivoluzionario motore inventato dall’ingegnere Eliodoro Pomar
 

di  Manfredi Pomar

nella foto: Il prototipo del compressore Pomar - vista d’assieme, in trasparenza

Si è imposto, prima per legge, contro le determinazioni arbitrarie del Comitato scientifico della Start Cup Catania 2007 e con l’appoggio formale del Tar; e poi, alla finalissima del PNI di Napoli, con la forza della sua innovazione, che ha convinto i venture capitalist, i quali, senza soluzione di continuità, si sono avvicendati al suo stand: il compressore Pomar ha personalità e si vede.

Ma che cos’è, chi l’ha inventato e che cos’ha di diverso dagli altri già esistenti sul mercato? Proviamo a raccontarvelo.

Si tratta di un diverso modo di concepire la meccanica dei motori e la compressione dei fluidi. Dunque è molto più di un qualsiasi manufatto per quanto nuovo o innovativo possa essere.

In realtà, il compressore Pomar è solo una parte dell’idea rivoluzionaria del suo inventore, l’ingegnere Eliodoro Pomar, idea che – brevettata nel 2005 – consiste in un meccanismo rotativo centrato che nella sua realizzazione come motore endotermico e policombustibile, dai consumi e dalle emissioni di gas combusti estremamente contenuti, si stima in grado di mettere in soffitta il motore Wankel con tutti i suoi limiti, mai superati, nonostante i diversi e onerosi tentativi di scienziati di svariate nazionalità (i dettagli del motore sulle due interviste all’ingegnere che abbiamo pubblicato a novembre 2004 e a luglio/agosto 2005).

Il compressore Pomar è dunque un compressore rotativo centrato (di cui è già stato realizzato il prototipo, sbarcato al PNI di Napoli insieme allo staff tecnico che ne ha curato la realizzazione) che, contrariamente ai compressori semiermetici presenti attualmente sul mercato e di più comune uso, è totalmente ermetico per la mancanza di valvole di distribuzione. E’ in grado di funzionare in assenza di vibrazioni e ciò elimina una delle principali cause di avaria e di inquinamento ambientale imputabile ai compressori di tipo tradizionale. Consta di pochissime e robuste parti in movimento, e ciò implica un notevolissimo risparmio energetico dovuto a un rendimento organico superiore del 30% circa rispetto ai compressori tradizionali.
Il ridotto numero di componenti si traduce anche in economia di costruzione, sia in termini di materiali, sia in termini di manodopera.

Dimensioni e peso sono fortemente contenuti, a parità di prestazioni, rispetto ai compressori della stessa portata di costruzione convenzionale (se per esempio è di 5 cm di lunghezza per 4 cm di diametro e viene mosso da un motore elettrico di 25 watt a 3000 giri è in grado di produrre 1,3 mc/h di gas compresso!).

Le sue caratteristiche, “mutatis mutandis”, ne permettono l’uso anche come pompa per l’estrazione di petrolio o di acqua da profondità maggiori rispetto a quelle sinora praticate.

E a proposito di utilizzazione, il meccanismo ideato da Eliodoro Pomar si presta naturalmente a diversi usi.
Il principale – come sintetizza il titolo del business plan presentato alla Start Cup catanese: “Comprimere di più consumando meno: freddo pulito a basso costo” – riguarda l’industria del freddo, che in Italia oggi non è più, come nell’ultimo quarto del secolo scorso, un settore di punta dell’industria nazionale, ma, al contrario, un settore in crisi, che ha forti difficoltà a reggere la concorrenza aggressiva delle imprese asiatiche.

Oggi la produzione nazionale di compressori utilizzabili nell’industria del freddo non raggiunge le 300.000 unità a fronte di una richiesta interna di oltre 7 milioni di unità proveniente delle sole case produttrici di frigoriferi!
Ed è stato anche questo a suscitare alla finalissima del PNI di Napoli l’interesse dei venture capitalist, ma anche dei tanti semplici visitatori dello stand “Pomar Compressori”: un’occasione importante, da parte dello staff dell’ingegnere – che vanta pure la collaborazione di Nicola Materazzi, il “papà” del motore della Ferrari Testarossa e della Lancia Stratos – per raggiungere un pubblico non solo qualificato, ma anche potenzialmente interessato agli ulteriori sviluppi del progetto.

Un successo pieno, quello di Eliodoro Pomar e del suo compressore, appena velato dall’essere approdato alla finale in “zona Cesarini” (non per sua volontà, ma per una clamorosa inosservanza dei regolamenti - riconosciuta dal Tar - da parte dei responsabili della Start Cup locale catanese): ciò che non ha consentito all’idea-impresa “Pomar Compressori” di avere la stessa visibilità mediatica riservata a tutti gli altri finalisti del PNI 2007 e soprattutto di essere esaminata con i dovuti tempi di riflessione dalla Giuria nazionale del Premio.

Impensabile vincere a queste condizioni.
Ma uno scienziato come l’ingegnere Pomar, titolare di diversi brevetti in Europa e negli Stati Uniti, già direttore dell’Euratom di Ispra (oltre che dei Centri Comunitari di Ricerca di Geel, Mol, Petten e Karlsrhue), plurinsignito di Medaglie d’oro in Italia e all’Estero per le sue invenzioni, vince anche quando non può.



                                                                


argomenti correlati:



Torna al sommario..........



Hai un argomento da proporre?  Entra nel forum di Ateneo palermitano e avvia il dibattito con gli altri navigatori
.............................. entra



Oppure scrivi una e-mail
al Direttore
............................. scrivi

 

© Ateneo palermitano - tutti i diritti riservati