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Dopo anni di
vicissitudini, ospitalità più o meno forzate da parte di altre Facoltà dell'Ateneo,
elemosine di spazi ritagliati qua e là, e poi riunioni preliminari, accordi sfumati, idee
mai approdate, passi in avanti puntuali e dietro-front altrettanto puntuali, la Facoltà
di Scienze motorie dell'Università di Palermo ha finalmente una sede.
Si tratta di un locale di 1.500 metri quadrati in via Maggiore Toselli, al di sotto del
piano stradale, di proprietà privata, che era già stato utilizzato come ufficio stampa
dell'Universiade del '97.
L'idea di poter avere uno spazio tutto per loro ha riempito di soddisfazione il preside
della Facoltà Giuseppe Liotta, che considera la svolta storica a favore di Scienze
motorie "un grosso passo avanti" per poter svolgere l'attività in modo sereno e
dignitoso.
Ora in via Toselli si lavorerà a ritmo serrato per poter adeguare la struttura alle
esigenze della Facoltà, ma non si tratterà di lavori sulla struttura: il locale pare
vada bene così com'è. Intonacare, ritoccare e arredare: questo invece dovrà essere
fatto entro il mese di febbraio se preside, docenti e studenti della Facoltà vorranno
mantenere l'impegno di occupare la struttura all'inizio del prossimo mese di marzo.
Così, dopo ben cinque anni di attesa, alla fine la scelta è caduta su una soluzione che
richiama alla memoria la vecchia, e dagli stessi vertici accademici tanto criticata,
politica edilizia basata sugli affitti, alla quale era stato invece deciso di dare un
taglio netto e definitivo a vantaggio di soluzioni di recupero di spazi inutilizzati o
ancora da completare per poter ridurre drasticamente i costi degli affitti.
Ma tant'è. E' possibile, per una volta, fare uno strappo alla regola rigida che ci si era
imposta. La domanda, invece, è un'altra: che fine hanno fatto i progetti che già
sembravano a un passo dalla realizzazione per la sede di Scienze motorie?
Per la "Facoltà fantasma", com'era stata definita a causa del problema l'ultima
nata dell'Ateneo, si parlava già di sede a maggio del 2002 ("Ateneo
Palermitano" n. 5/2002). I locali - otto aule all'interno del Parco d'Orleans -
dovevano arrivare a giugno successivo, insieme al Centro sportivo, sempre al Parco,
realizzato coi fondi dell'Universiade del '97, e invece niente. A giugno del 2002, al
posto dei locali, un'altra notizia: per Scienze motorie una sede di prestigio, ma a
Monreale: Villa Maniglia ("Ateneo Palermitano" n. 6/2002): novemila metri
quadrati di spazio aperto, un ex-hangar per l'aula magna, un campus con piscina e campi da
tennis.
La strada si mostrò subito lunga e tortuosa: primo passo, l'acquisto, da parte del Comune
di Monreale, della villa, da vent'anni in curatela fallimentare, e poi la cessione in
comodato gratuito all'Università, fermo restando il superamento di voci contrarie
all'interno delle stesse rappresentanze istituzionali della cittadina.
Inoltre sulle spalle dell'Ateneo avrebbero dovuto pesare le ingenti spese di
ristrutturazione.
Tempi lunghi, certo, e in attesa di raggiungere l'obiettivo, come sembra a questo punto,
locali presi in affitto.
Ma sarà davvero così? Rimarrà in piedi la soluzione Monreale? O la sede di via Toselli
dimostrerà ancora una volta che nulla dalle nostre parti è più definitivo del
provvisorio? E per quanto tempo andrà avanti questa soluzione di ripiego, se di soluzione
di ripiego si tratta? E se nel frattempo si devono sborsare fior di quattrini per
l'affitto, l'Ateneo troverà mai i soldi per portare avanti il progetto Monreale (supposta
che sia, nonostante il decentramento, la scelta migliore per la Facoltà)?
Chissà se le nostre domande troveranno mai una risposta. Intanto noi, come le stelle,
stiamo a guardare ... |
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Scienze
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