novembre-dicembre 2008 numero 82/83

attualità
L’U.E. fa dietrofront: resta in Sicilia il Politecnico
del Mediterraneo
Alla Slovenia un Centro universitario di studi euro-mediterranei
non in opposizione, ma in sinergia
 

di Norman Narayan

nella foto: La bandiera dell'Unione Europea


L’Unione Europea cambia idea sulla Slovenia, dove a Pirano verrà realizzato, invece del Politecnico del Mediterraneo, l'Emuni, un Centro universitario di studi euro-mediterranei. E il Polimed resta in Sicilia.

Così Benita Ferrero Waldner, commissario europeo alle Relazioni esterne, ha risposto all’interrogazione dell’europarlamentare e componente dell’Assemblea parlamentare euromediterranea Nello Musumeci di cui abbiamo dato notizia sullo scorso numero del nostro giornale.

L’interrogazione aveva preso le mosse da una situazione di fatto favorevole agli Atenei della Sicilia, “… tenuto conto – aveva scritto Musumeci - che nei mesi scorsi è stato firmato a Roma un protocollo ufficiale che prevedeva, tra l’altro, l’erogazione di somme per investimenti nelle Università dell’Isola pari a circa cinquanta milioni di euro e che Bruxelles, inoltre, ha già autorizzato il finanziamento di circa sei milioni di euro per avviare l’attività di formazione negli Atenei siciliani…”.
“Sono due progetti – ha detto Waldner riferendosi al Polimed e all'Emuni – finanziati da due diversi strumenti di azione della Commissione, rispettivamente fondi strutturali il primo e strumento europeo di vicinato e partenariato il secondo”.

Dunque una vera e propria correzione di rotta che ha riempito di soddisfazione anche il neorettore dell’Ateneo palermitano Roberto Lagalla: “… la Commissione europea si è resa conto – ha detto Lagalla – di quanto il progetto sia strategico per realizzare un centro di formazione d’eccellenza della sponda Sud del Mediterraneo”. E soddisfazione, naturalmente, anche da parte di Nello Musumeci. “Sono molto soddisfatto del chiarimento fornito dai vertici dell’U.E. – ha dichiarato Musumeci – Servono adesso, promosse dal nostro Governo, pronte e concrete azioni sinergiche tra i Paesi euromediterranei per non fornire pericolosi alibi ad altri Stati aspiranti”.

Intanto a Barcellona è stato designato membro del Consiglio di Amministrazione dell'Emuni il preside della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Palermo Francesco Paolo La Mantia in rappresentanza dell'Ateneo e con l'appoggio delle Università di Catania e di Enna, che hanno aderito entrambe all'Emuni. Accanto a lui, a completare il Consiglio di Amministrazione, siederanno un finlandese, un egiziano, un inglese e uno sloveno. Ai cinque componenti verranno affiancati tre delegati cooptati per chiamata diretta.

 


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