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L’Unione Europea cambia idea sulla Slovenia, dove a Pirano verrà realizzato,
invece del Politecnico del Mediterraneo, l'Emuni, un Centro universitario di studi
euro-mediterranei. E il Polimed resta in Sicilia.
Così Benita Ferrero Waldner, commissario europeo alle Relazioni esterne, ha
risposto all’interrogazione dell’europarlamentare e componente
dell’Assemblea parlamentare euromediterranea Nello Musumeci di cui abbiamo
dato notizia sullo scorso numero del nostro giornale.
L’interrogazione aveva preso le mosse da una situazione di fatto favorevole
agli Atenei della Sicilia, “… tenuto conto – aveva scritto Musumeci - che
nei mesi scorsi è stato firmato a Roma un protocollo ufficiale che
prevedeva, tra l’altro, l’erogazione di somme per investimenti nelle
Università dell’Isola pari a circa cinquanta milioni di euro e che
Bruxelles, inoltre, ha già autorizzato il finanziamento di circa sei milioni
di euro per avviare l’attività di formazione negli Atenei siciliani…”.
“Sono due progetti – ha detto Waldner riferendosi al Polimed e all'Emuni – finanziati da due diversi strumenti di azione della
Commissione, rispettivamente fondi strutturali il primo e strumento europeo
di vicinato e partenariato il secondo”.
Dunque una vera e propria correzione di rotta che ha riempito di
soddisfazione anche il neorettore dell’Ateneo palermitano Roberto Lagalla:
“… la Commissione europea si è resa conto – ha detto Lagalla – di quanto il
progetto sia strategico per realizzare un centro di formazione d’eccellenza
della sponda Sud del Mediterraneo”. E soddisfazione, naturalmente, anche da
parte di Nello Musumeci. “Sono molto soddisfatto del chiarimento fornito dai
vertici dell’U.E. – ha dichiarato Musumeci – Servono adesso, promosse dal
nostro Governo, pronte e concrete azioni sinergiche tra i Paesi
euromediterranei per non fornire pericolosi alibi ad altri Stati aspiranti”.
Intanto a Barcellona è stato designato membro del Consiglio di
Amministrazione dell'Emuni il preside della Facoltà di Ingegneria
dell'Università di Palermo Francesco Paolo La Mantia in rappresentanza
dell'Ateneo e con l'appoggio delle Università di Catania e di Enna, che hanno aderito entrambe all'Emuni. Accanto a lui, a completare il
Consiglio di Amministrazione, siederanno un finlandese, un egiziano, un
inglese e uno sloveno. Ai cinque componenti verranno affiancati
tre delegati cooptati per chiamata diretta.
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