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Dove sono andate a finire quelle
promesse di efficienza, quelle dichiarazioni d’intenti che avrebbero dovuto
portare nel giro di pochi mesi l’Università di Palermo in pari quanto a
rilascio delle pergamene di laurea?
Sembravano così sinceri che persino noi, notoriamente smaliziati in fatto di
Atenei siciliani e palermitani in particolare, c’eravamo cascati.
Ma facciamo un piccolo riepilogo per farci tornare la memoria.
Nel 2004 erano pronte quelle del periodo ’96-’99 e
noi ne abbiamo scritto
(con qualche frecciatina di commento…) a febbraio di quell’anno,
quindi esattamente quattro anni fa.
A giugno 2004, cioè quattro mesi dopo, dall’Ateneo avevano fatto sapere – e
noi ne abbiamo scritto - che entro il mese di dicembre (di quell’anno, è
bene precisare…) sarebbero state tutte pronte, e che dal successivo anno
accademico sarebbe stato possibile ritirare le pergamene subito dopo aver
conseguito la laurea.
Promesse da marinaio, senza offesa per i marinai.
Da allora di anni accademici ne sono passati quattro e dei venticinque anni
di ritardi registrati a quell’epoca (con, allora, ottomila diplomi di laurea
da consegnare) forse se n’è sanato solo il 10% (o il 5? o magari il 15? non
siamo bravi coi numeri e le percentuali, si sa, come si sa che la maggior
parte del pregresso sta ancora ad ammuffire negli archivi polverosi
dell’inefficienza dell’Ateneo).
A rileggerlo ora verrebbe voglia di eliminarlo
quell’articolo del menga, se
non fosse per le copie d’obbligo depositate in Prefettura.
“Anche cinque anni per la pergamena di laurea” titolava il Giornale di
Sicilia alcuni giorni fa. E all’interno: “I più fortunati riescono ad
ottenere la preziosa carta solo dopo due anni, ma sono casi sporadici”
(chissà se qualcuno dai competenti Uffici dell’Ateneo spiegherà mai questa
disparità di trattamento e in base a quali criteri si stanno muovendo).
Come prima, peggio di prima.
La risposta dell’Ateneo? Sul quotidiano locale, da dove apprendiamo che “…
quasi tutte le lauree registrate entro il 2002 sono in distribuzione.
Situazione fluida per Agraria, Economia e Scienze politiche, con attese di
due anni circa. I casi più spinosi riguardano Scienze della Formazione,
Giurisprudenza e Lettere e Filosofia. Alcuni diplomi registrati nel 2003
sono ancora in stampa e prima di essere distribuite dovranno passare alla
fase della verifica”.
Intanto, a fronte di queste inadempienze che pesano come macigni sulla
credibilità dell’Ateneo, il rettore Silvestri, in procinto di lasciare il
trono accademico per (straripante) scadenza dei termini, come ultimo regalo
agli studenti pensa di aumentare le tasse del 20%, con oscillazioni che
andranno dai 20 euro in più per le fasce di reddito più basse ai 150 per le
massime (la proposta, al momento in cui scriviamo, deve essere ancora
approvata in Consiglio di Amministrazione). Tra le motivazioni addotte dal
rettore per l’aumento l’efficienza delle Segreterie.
A questo punto la domanda è d’obbligo ed è su per giù la stessa che abbiamo
posto quattro anni fa: che hanno fatto, finora (in attesa degli aumenti
sulla busta-paga direttamente proporzionali, a quanto pare, a quelli delle
tasse agli studenti) tutti i responsabili, i funzionari e gli impiegati
degli Uffici di Segreteria dell’Università di Palermo addetti al rilascio
delle pergamene di laurea?
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