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Lo slogan
più azzeccato per la Start Cup dell’Università di Catania è quello di
Bologna: “StartCup è la scusa che cercavi per andare avanti e provarci”.
L’ultimo inciucio dell’Università siciliana, in ordine di tempo - come già
saprete se avete letto l’editoriale di questo numero -
si chiama Start Cup, l’iniziativa che doveva servire per fare nuova impresa
e che a Catania – la “città dell’elefante” -
sembrerebbe essere stata invece l’occasione
giusta per formalizzare una vittoria nei fatti annunciata: quella di un
progetto – EtnaLead - nato per potenziare la Scuola d’eccellenza catanese,
approvato a marzo scorso dal Comitato scientifico del suo Consorzio,
presentato in Senato Accademico e in Consiglio di Amministrazione, ma –
ahimé – bocciato dagli esperti a cui era stato inviato per la valutazione,
che lo giudicano “generico” ed “entro il limite inferiore di accettabilità”
e lo restituiscono al mittente per la “riformulazione ex novo”.
Di quel progetto una sola cosa è certa, anzi due: la prima è che ha cambiato
titolo (la riformulazione ex novo da qualche parte doveva
pur
cominciare);
la seconda è che con il nuovo titolo e la verginità riconquistata è
approdato alla Start Cup catanese e si è visto
assegnare il primo premio.
Ma qual è la storia di questo progetto, passato in un colpo solo dalle
stalle della valutazione del Dipartimento di Scienze dell’Università “G.
D’Annunzio” di Chieti-Pescara alle stelle della Start Cup edizione 2007
dell’Università di Catania?
Ripercorriamola più in dettaglio, visto che – in contrasto con quanto
stabilito dal regolamento della Start Cup, che parla di progetti “originali”
o “significativamente diversi dai precedenti”, l’idea imprenditoriale prima
e unica classificata a Catania ha una storia, e per la verità – come
leggerete tra poco - pure alquanto tormentata.
Eccola.
Senato Accademico dell’Università di Catania, seduta
del 21 maggio 2007, verbale n. 9, ordine del giorno, punto 47, lettera B): “Attuazione accordo di programma
del 12 settembre 2005 per il potenziamento della Scuola superiore di
Catania” (pagg. 3, 95, 96).
Al punto 1 (pag. 96) - “Intervento: realizzazione di laboratori di ricerca
(target A servizi residenziali e di comunità” – si legge: “In relazione a
questa tipologia di interventi, lo scorso febbraio la scuola, con propria
nota, ha invitato i direttori dei dipartimenti dell’Università di Catania a
presentare ipotesi progettuali dirette ad attivare iniziative di ricerca
congiunte pubblico/privato”. Il Comitato scientifico del Consorzio “Istituto
superiore di Catania per la formazione di eccellenza”, nella seduta del
10/03/2007, valutate le ipotesi pervenute alla scuola, le ha approvate… Di
seguito si elencano le ipotesi progettuali approvate dal Comitato
scientifico del Consorzio:… 4. Proposta di una spin-off EtnaLead –
piattaforma integrata di predizione della bioattività molecolare”.
Dell’approvazione dell’ipotesi progettuale EtnaLead da parte del Comitato
scientifico del Consorzio
si riferisce pure in Consiglio di Amministrazione
quattro giorni dopo, il 25 maggio 2007.
Comitato scientifico dell’ “Istituto superiore di
Catania per la formazione di eccellenza”, seduta del 24 luglio 2007.
Ordine del giorno: Accordo di programma del 12 settembre 2005 stipulato tra Miur e Università di Catania – punto 10: Valutazione progetti laboratori
pubblico/privato e spin–off (pag. 16): “Il Presidente ricorda che i
proponenti delle ipotesi progettuali di spin off e di laboratori
pubblico/privato, approvate dal Comitato Scientifico nella seduta del 10
marzo 2007, sono stati invitati a presentare i relativi progetti esecutivi
entro il 31 maggio 2007. A seguito di tale invito sono pervenuti alla
Scuola… quattro progetti di spin off di seguito riportati:… e) Spin-off
EtnaLead: Piattaforma integrata di predizione della bioattività molecolare…
Tali progetti sono stati trasmessi al Dipartimento di Scienze
dell’Università “G. D’Annunzio”di Chieti-Pescara per la valutazione. Il
summenzionato dipartimento ha inviato alla Scuola un documento contenete le
valutazioni attese ed in particolare… c) ha valutato generico sia il
progetto… che il progetto spin- off denominato EtnaLead: Piattaforma
integrata di predizione della bioattività molecolare, con giudizi entro il
limite inferiore di accettabilità. Il Comitato… viste le valutazioni del
Dipartimento di Scienze dell’Università “G. D’Annunzio”di Chieti-Pescara,
delibera all’unanimità… di richiedere ai proponenti del progetto… e del
progetto spin-off denominato EtnaLead la riformulazione ex-novo dei progetti
da rinviare al Dipartimento di Scienze dell’Università “G. D’Annunzio”di
Chieti-Pescara per la valutazione ulteriore”.
Consiglio di Amministrazione dell’ “Istituto superiore
di Catania per la formazione di eccellenza”, adunanza del 30 luglio 2007.
Ordine del giorno: Accordo di programma del 12 settembre 2005 stipulato tra
Miur e Università di Catania – punto 10: Valutazione progetti laboratori
pubblico/privato e spin–off . “… Il Presidente (pagg. 15 e 16 del verbale,
n.d.r.) ricorda che i proponenti delle ipotesi progettuali di spin off e di
laboratori pubblico/privato, approvate dal Comitato Scientifico nella seduta
del 10 marzo 2007, sono stati invitati a presentare i relativi progetti
esecutivi entro il 31 maggio 2007. A seguito di tale invito sono pervenuti
alla Scuola… quattro progetti di spin off di seguito riportati:… e) Spin-off
EtnaLead: Piattaforma integrata di predizione della bioattività molecolare…
Tali progetti sono stati trasmessi al Dipartimento di Scienze
dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara per la valutazione. Il
summenzionato dipartimento ha inviato alla Scuola un documento contenete le
valutazioni attese… Il Comitato Scientifico nella seduta del 24 luglio u.s….
3) vista la valutazione effettuata dal Dipartimento di Scienze
dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara sul progetto… e sul
progetto spin–off denominato “EtnaLead: Piattaforma integrata di predizione
della bioattività molecolare”, ha deliberato all’unanimità di richiedere ai
relativi proponenti la riformulazione ex novo dei relativi progetti da
rinviare al suddetto Dipartimento. Il Consiglio… viste le valutazioni del
Dipartimento di Scienze dell’Università “G. D’Annunzio”di Chieti-Pescara,
delibera all’unanimità… di richiedere ai proponenti del … e della spin-off
EtnaLead: Piattaforma integrata di predizione della bioattività molecolare,
la riformulazione ex-novo dei relativi progetti da rinviare al suddetto
Dipartimento”.
Dunque, riassumendo (per chi non ama stralci e verbali e ha saltato in
tronco quello che abbiamo scritto sopra):
21 maggio 2007. Il Senato Accademico dell’Università di Catania si
pone il problema del potenziamento della sua Scuola d’eccellenza, la “Scuola
superiore di Catania”.
Pertanto, allo scopo di attuare l’accordo di programma del 12 settembre 2005
relativo a questo potenziamento, prende atto - al punto in cui (pag. 96 del
verbale della seduta) si parla di realizzare laboratori di ricerca relativi
al target A, quello dei servizi residenziali e di comunità (mah…, n.d.r.) -
dell’esistenza, tra le altre, di un’ipotesi progettuale approvata il 10
marzo del 2007 dal Comitato Scientifico del Consorzio “Istituto superiore di
Catania per la formazione d’eccellenza”.
L’ipotesi progettuale, manco a dirlo, è la “Proposta di una spin-off
EtnaLead - piattaforma integrata di predizione dell’attività biomolecolare”,
proponente Salvatore Guccione, ricercatore di Chimica farmaceutica
all’Università di Catania (pag. 97 del verbale della seduta) e docente-tutor
della sua Scuola d'eccellenza.
Tale ipotesi progettuale, approvata dal Comitato Scientifico del Consorzio
“Istituto superiore di Catania per la formazione d’eccellenza” è ripresa
anche dal Consiglio di Amministrazione del 25 maggio 2007 (pag. 199 del
verbale della seduta).
24 luglio 2007. Il presidente del Comitato Scientifico dell’
“Istituto superiore di Catania per la formazione di eccellenza” - il
professore Enrico Rizzarelli, ordinario nell’Ateneo catanese di Chimica
generale e inorganica ed ex rettore – in sede di riunione del Comitato
informa che entro la data stabilita - il 31 maggio 2007 - sono pervenuti
alla Scuola i progetti esecutivi delle ipotesi progettuali approvate (tra
cui quello di EtnaLead), che tali progetti sono stati trasmessi al
Dipartimento di Scienze dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara
per la valutazione e che il Dipartimento ha valutato “generico” il progetto
EtnaLead con giudizi “entro il limite inferiore di accettabilità” (insieme a un altro che con la Start Cup non ha avuto
nulla a che fare e che pertanto non riteniamo opportuno citare).
Che fa allora Rizzarelli? Quello che chiunque avrebbe fatto al posto suo:
gira al proponente Guccione la richiesta del Dipartimento di “riformulare
ex-novo” il progetto allo scopo di poterlo inviare ancora una volta a
Chieti-Pescara “per una valutazione ulteriore”.
30 luglio 2007. Il presidente del Consiglio di Amministrazione dell’
“Istituto superiore di Catania per la formazione di eccellenza” (ancora
Rizzarelli) in sede di riunione del Consiglio
riepiloga tutti i passaggi ripetendo la storia della “riformulazione ex
novo” del progetto esecutivo EtnaLead, bocciato dall’Università di
Chieti-Pescara e pertanto da rimandare, a riformulazione avvenuta, a quello
stesso Ateneo per una seconda valutazione.
31 luglio 2007. E’ l’ultimo giorno utile per candidare la propria
idea imprenditoriale alla Start Cup Catania edizione 2007.
Tra i candidati c’è lui (anzi lei, ché nel frattempo ha cambiato sesso e
ruolo: da progetto esecutivo per il potenziamento della Scuola superiore
catanese a idea-impresa per la Start Cup di Catania edizione 2007): quell’EtnaLead
– repetita iuvant - già presentato in Senato Accademico e in Consiglio di
Amministrazione come ipotesi progettuale di potenziamento della Scuola
superiore di Catania, bocciato dal Dipartimento di Scienze dell’Università
di Chieti-Pescara che l’aveva valutato talmente entro
“il limite inferiore
di accettabilità” da doverne richiedere la “riformulazione ex novo” e
riciclato per la Start Cup edizione 2007.
Avrà, il proponente Guccione, riformulato ex novo la sua idea-ex progetto
esecutivo (sicuramente comunque non nuova né originale, come richiesto dal
regolamento della Start Cup) per darle un aspetto formale - ma soprattutto
sostanziale, considerato il tipo di giudizio espresso dall’Ateneo che l’ha
valutata – un aspetto accettabile in vista della nuova destinazione? Tanto
accettabile da farle meritare addirittura il primo premio della Start Cup
etnea?
O non è stata piuttosto, la Start Cup di Catania, la
ghiotta occasione per rivalutare (e finanziare, in tutto o in parte) un progetto già programmato, bocciato dai
suoi esaminatori, ripescato in zona Cesarini e dichiarato unico
vincitore, "scomparsi" i suoi più pericolosi e diretti concorrenti, ovvero il
secondo e il terzo classificato della mai ufficializzata graduatoria? Un
progetto che, in quanto primo (e unico) classificato, si è visto assegnare, stante al verbale, i 5.000 euro previsti per
il primo premio? (ma che destinazione hanno avuto gli altri 5.000 euro - 3.000 più
2.000 rispettivamente - che sarebbero spettati al secondo e al terzo
classificato, se entrambi i competitori non fossero rimasti occultati nella graduatoria
fantasma?).
E se il proponente non avesse avuto né il tempo né la voglia di riformulare ex
novo la sua idea e - nonostante le clausole del regolamento - l’avesse presentata tale e quale o quasi,
quale sarebbe da
considerare giudizio più adeguato, quello degli specialisti del Dipartimento
di Scienze dell’Università di Chieti-Pescara a cui era stato inviato a
luglio e che l’avevano bocciato in tronco, oppure quello del Comitato
Scientifico - costituito per la parte accademica da una docente di
Ingegneria e da un’altra di Economia (i nomi sulla
seconda pagina
del verbale), esperte di Chimica farmaceutica come Dante Alighieri lo fu di Informatica –
che, a riciclo avvenuto, l’ha dichiarato vincitore (unico) a ottobre?
E a proposito di riformulazioni, una curiosità, anzi, visto l’argomento,
una… magia da alchimista: nel nuovo titolo, a trasformazione avvenuta, è
sparita la “predizione”.
Che nel viaggio verso il premio si sia rotta la palla di vetro? (in fondo le
ampolline in farmacia sono di casa).
Peccato, la “predizione”, forse, in tutta questa
storia, era l’unica cosa veramente
reale…
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