ottobre 2007 numero 70 |
||
attualità | ||
Pure un prete sul banco dei testimoni nel caso-Mercadante | ||
L’imputato è agli arresti ospedalieri per una forte depressione |
||
di f. p. |
||
nella foto: Giovanni Mercadante | ||
E’ padre Giorgio Leone, della parrocchia del Sacro Cuore di Palermo, il
teste più singolare che gli avvocati del radiologo Giovanni Mercadante
chiameranno sul banco dei testimoni in difesa dell’ex deputato regionale di
Forza Italia e docente dell’Università di Palermo. Il processo Mercadante - che si è aperto nei giorni scorsi - dovrà stabilire se è reale o no l’accusa di associazione mafiosa e voto di scambio per la quale Mercadante è stato arrestato il 12 luglio del 2006. Intanto il radiologo – difeso dagli avvocati Nino Mormino, Roberto Tricoli e Massimiliano Miceli - è in precarie condizioni di salute a causa di un forte depressione e si trova agli arresti ospedalieri in una casa di cura romana.
Sul prosieguo della detenzione dell’imputato i pareri sono discordi. Secondo
Gino Pozzi e Antonio Oliva, esperti nominati dalla seconda sezione del
Tribunale di Palermo, “le attuali condizioni psicopatologiche dell’esponente
di Forza Italia sono incompatibili con la detenzione”. Di diversa idea i
consulenti scelti dal Pubblico Ministero – il medico legale Renato Tona e lo
psichiatra Domenico Micale – che avrebbero concluso invece per la
compatibilità.
Del caso Mercadante ci siamo occupati più volte sul nostro giornale, a
partire dal numero di luglio/agosto 2006. |
|
|||
© Ateneo palermitano - tutti i diritti riservati |