novembre 2006 numero 59

attualità
Gli ultimi saranno i primi
In certi concorsi universitari le classifiche cominciano dal basso...

di  f. p.

nella foto: La sede del Rettorato dell'Università di Chieti-Pescara

Lo dice il Vangelo, dobbiamo crederci.
Ma a chi ancora ha qualche dubbio consigliamo lo studio delle procedure concorsuali di molti Atenei del Belpaese. Allargato e approfondito dall'analisi dei verbali e soprattutto delle relazioni di minoranza, quando ci sono. Per la verità è difficile che ci siano.
Perché il passaparola non funziona mai tanto bene come alle riunioni delle Commissioni di concorso.
Perciò io so che tu sai che io so. E voto di conseguenza per il candidato prescelto.

Tutto un coro, armonico e assonante, di giudizi gonfiati o sospesi sul nulla perché l'eletto arrivi ufficialmente e formalmente là dov'era stato sin dalle origini (leggasi domanda di partecipazione al concorso) destinato.

Ma qualche volta la relazione di minoranza arriva. Quando da quel coro si leva una voce che dissente. E per il resto della Commissione sono dolori.
Perché non è facile confutare per iscritto, arrampicandosi sugli specchi dell'inesistente, per difendere tesi improponibili, senza cioè un minimo di riscontro reale.
E allora si giunge al paradosso, alla commedia dell'arte, alle comiche finali.
E si arriva a sostenere che un dattiloscritto è pubblicazione a tutti gli effetti; che un intervento a un qualsivoglia convegno è titolo di grande rilevanza scientifica; che il candidato x, con zero citazioni (quelle riconosciute da parametri definiti in ambito internazionale) è più meritevole del candidato y che di citazioni ne ha anche trenta (il numero non è casuale...); che i lavori veramente validi, quelli che avrebbero accesso alle classifiche di qualità del Civr, il candidato dichiarato idoneo nel suo curriculum ne ha a quintali, ma - misteri della fede - non ha ritenuto di tirarli fuori al concorso, ecc. ecc.

Non stiamo raccontando barzellette per farvi ridere. Vi stiamo informando di un caso di cronaca recente, l'ennesimo di una Istituzione italiana sempre più allo sbando.

Università di Chieti-Pescara, Facoltà di Scienze sociali. Procedura di valutazione comparativa a un posto di professore ordinario, settore SECS/S06 - Metodi matematici dell’Economia e delle Scienze attuariali e finanziari.
Ventuno i candidati, due i vincitori: Ricardo Alberto Marques Pereira e Antonio Maturo.
I più referenziati? Neanche per idea.
Gli stessi giudizi collettivi finali espressi dalla Commissione evidenziano la differenza qualitativa a favore di certi candidati sconfitti e a sfavore dei vincitori, manifestando una palese incongruenza tra le valutazioni e l'esito del concorso.
Come lo sappiamo? Leggendo la dettagliata e analitica relazione di minoranza (appunto) che due dei membri della Commissione - Emilio Barucci ed Elisa Luciano - hanno stilettato al resto degli Esimi Colleghi - Mario Fedrizzi, Riccardo Ottaviani e Aldo Ventre - e che anche voi potete leggere qui.
Botta e risposta. Alla relazione di minoranza fanno seguito le osservazioni degli altri commissari, che noi preferiamo non commentare né nella forma né nella sostanza, ma che vi suggeriamo di leggere, come si dice a scuola, con testo a fronte (quello della relazione di minoranza).

Credete sia un caso eccezionale? Vi sbagliate. Ve ne raccontiamo un altro, nell'articolo che segue...


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