luglio-agosto 2004 numero 31/32

speciale
Presto operativo il nuovo ordinamento didattico universitario
Sostituirà - con un percorso a "Y" rovesciata - l'attuale e tanto criticato "3+2". In arrivo diverse tipologie di lauree, dalla semplice "triennale" per lavorare subito, fino alle più culturalmente qualificanti "magistralis" e "doctoralis"

di  Francesca Patanè

nella foto: Studenti universitari

Si è concluso l'iter parlamentare per la modifica dell'ordinamento didattico universitario.
Dopo la pronuncia del Consiglio dei Ministri dello scorso giugno, infatti, il provvedimento - che seguirà ora la prassi rituale, passando prima dalla registrazione della Corte dei Conti e poi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale - diventerà presto operativo e cambierà ancora una volta le regole del panorama accademico italiano.
Il nuovo ordinamento, che non sarà più caratterizzato dal famoso (e tanto criticato) "3+2", ma da un percorso a "Y" rovesciata - come già in passato abbiamo avuto modo di descrivere ("Riforma didattica: definito il testo", 
"Ateneo Palermitano" n° 5/2003) - prevede un primo anno comune a tutti gli studenti, che potranno, dopo questo primo anno, scegliere tra due diverse soluzioni: un biennio "professionalizzante", caratterizzato da stage e attività di tirocinio, tendente a fornire una professionalità spendibile subito nel mondo del lavoro e che porterebbe alla fine alla laurea triennale ("1+2"); oppure un biennio "metodologico" che non prepara alla laurea e che porterebbe ad un ulteriore approfondimento degli studi con un altro biennio ancora più specialistico ("1+2+2"), ovvero alla cosiddetta "laurea magistralis". A questo secondo biennio si potrà accedere anche con tutte le lauree triennali, purché in possesso di un adeguato curriculum. 
Il primo anno in comune farà acquisire agli studenti 60 crediti, il biennio "professionalizzante", il biennio "metodologico" e il successivo biennio specialistico che porta alla "laurea magistralis", faranno acquisire ciascuno 
120 crediti.
Dopo la laurea magistrale, chi vorrà accedere al dottorato di ricerca dovrà ulteriormente proseguire gli studi per il conseguimento della "laurea doctoralis".


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Come cambierà il percorso con il nuovo ordinamento didattico

guarda anche:
Riforma didattica: definito il testo



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