gennaio 2004 numero 25

speciale 
... E intanto una soluzione arriva da Milano
L'adozione di ricercatori da parte delle aziende per superare uno svantaggio 
di vent'anni: questa la proposta di Giulio Ballio, rettore del Politecnico
di m. p.
nella foto: Giulio Ballio, rettore del Politecnico di Milano 

Una soluzione certamente singolare, ma che potrebbe avere i suoi effetti: l'"adozione" dei ricercatori da parte delle aziende.
La proposta arriva dal rettore del Politecnico di Milano Giulio Ballio.

Si tratta di "adozioni" mirate e a tempo determinato, per esempio - dice Ballio - della durata di cinque anni, in considerazione del fatto che i fondi per la ricerca accademica italiana non sono eqivalenti né alla necessità di fare ricerca e sperimentazione né alle potenzialità professionali di molti ricercatori italiani che, in mancanza di adeguati sbocchi, spesso preferiscono migrare all'estero.

La ricerca - come sostiene Ballio - è fatta con le risorse umane e in Italia il rapporto tra popolazione e ricercatori è tra i più bassi d'Europa.

I ritardi accumulati nel settore, secondo il rettore del Politecnico milanese, ci ha lasciati indietro rispetto agli altri partner europei di ben vent' anni: uno svantaggio da colmare al più presto se non si vuole rimanere ancora a lungo agli ultimi posti nella classifica accademica internazionale.

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