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Due mondi diversi, spesso distanti, per la diffidenza con la quale molte volte si sono guardati. Il mondo accademico e quello delle aziende non hanno mai condiviso un passato felice. Con alcune eccezioni, per la verità: negli Atenei di Pisa, Roma, Milano, Pavia, Trieste, Napoli, Torino, Catania, per esempio, il rapporto impresa-ricerca ha dato buoni frutti, che si sono concretizzati anche in brevetti registrati.
A Catania, in particolare, si stanno consolidando collaborazioni interessanti nel campo delle nuove tecnologie, grazie soprattutto alla presenza sul territorio del colosso
StMicroelectronics. E, sempre a Catania, il legame Università-aziende ha raggiunto punte di eccellenza anche nei settori agroalimentare e farmaceutico.
Alla Normale di Pisa, per fare un altro prestigioso esempio, la sfida tecnologica è stata vinta con un risultato d'eccezione: la messa a punto di un laser speciale in grado di rilevare esplosivi che sfuggono persino ai raggi X. Il laser è stato acquistato dalla Psi
(Physical sciences inc.), un'azienda statunitense con sede ad Andover, nel Massachusetts, il gruppo che produce e vende tecnologia al Governo americano. E l'Ateneo, che resta titolare del brevetto, sta pensando ora di trattarne la vendita con la giapponese
Toshiba.
E tra i progetti italiani che hanno suscitato interesse all'estero c'è anche quello - nel settore della zootecnia - realizzato dall'Università di Pavia, in collaborazione con l'Ateneo di Milano, per ridurre i problemi di sterilità dei suini.
Si tratta della produzione di microcapsule che vengono utilizzate per la riproduzione dei suini e che ha semplificato i processi relativi all'inseminazione artificiale.
La scoperta ha interessato alcune aziende olandesi e francesi, mentre una società italiana con sede a Brescia - il gruppo Zanotti - che opera nel settore dell'allevamento dei suini e della ricerca genetica, ne ha già acquistato il brevetto.
Dunque si può. Il partenariato Università-aziende è la carta vincente dell'innovazione. E sono le piccole e medie imprese quelle che sembrano più interessate a stringere rapporti di collaborazione con il mondo universitario nazionale. Con un occhio alla soddisfazione delle loro esigenze e un altro alla valorizzazione dei risultati delle ricerche accademiche.
E che la nuova partnership aziende-Università sia indispensabile allo sviluppo delle une e dell'altra, lo hanno sottolineato anche, recentemente, Confindustria e Crui - la Conferenza dei rettori italiani - che hanno chiuso un importante accordo proprio per l'avvio di questa partnership.
I campi nei quali si concretizzerà la collaborazione vanno dalle telecomunicazioni alla scienza dei materiali, alle biotecnologie.
Per alcuni Atenei si tratta di discorsi già avviati - a tutt'oggi sono 35, per esempio, i brevetti depositati a livello internazionale - per altri da avviare.
L'importante, in tutto questo, è che ora non si perda più tempo.
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