Scienze motorie: ultima nata dell'Ateneo
Con l’istituzione del Consiglio di Facoltà è stata formalizzata dal Senato Accademico dell’Ateneo la nascita della nuova Facoltà di Scienze motorie. Dopo due anni di attese, interrogativi e lungaggini burocratiche che le avevano fatto meritare l’appellativo di Facoltà fantasma, l’ultima nata dell’Ateneo prende forma, superando le perplessità di quella frangia accademica preoccupata dei problemi pratici con cui a Palermo una nuova Facoltà deve fare i conti.
E i problemi in effetti ci sono. Primo fra tutti la mancanza della sede. Durante il periodo di permanenza nel "limbo accademico", infatti, dopo l’istituzione "teorica" avvenuta appunto due anni fa e alla quale non avevano fatto seguito i successivi atti formali che avrebbero consentito concretamente alla Facoltà di prendere il via, e cioè la nomina dei suoi organi di governo, i ragazzi che intanto vi erano confluiti - gran parte provenienti dall’ex Isef - sono stati ospiti della Facoltà di Medicina e "gestiti" da un Comitato tecnico coordinato da un medico, il prof. Giovanni Zummo.
Ora la sede pare sia stata individuata. Unico problema: non è immediatamente disponibile. Considerando infatti che dovrebbe trattarsi degli attuali locali della Facoltà di Scienze della Formazione di piazza Florio che da anni attende a sua volta di trasferirsi nei nuovi edifici di viale delle Scienze (una delle più "fortunate" telenovelas dell’Ateneo), la speranza è che la "catena" non si spezzi come in genere accadeva quando da giovani, con miraggi di improbabili fortune, ci affidavamo a Sant’Antonio moltiplicando esponenzialmente lettere e francobolli che neanche un miracolo (del postino) avrebbe potuto farci venire a capo dell’ingarbugliata faccenda.
Ma chi e quanti sono i docenti che fanno parte del Consiglio della nuova Facoltà? Il vecchio piano ministeriale di sviluppo delle Università prevedeva sei ordinari, sei associati e sei ricercatori, rendendo le cose di più difficile realizzazione. Le nuove norme che regolamentano il settore hanno abbattuto questi numeri e ciò ha permesso di individuare subito quasi tutti i docenti chiamati a farne parte. Che sono: per gli ordinari, Giuseppe Liotta, di Diritto privato e un docente di prossima nomina per il Diritto pubblico; per gli associati: Sergio Agrifoglio (Diritto amministrativo), Gennaro Gravante (Fisiologia umana), Felicia Sarina (Anatomia umana), Angelo Bellavia (Patologia generale) e un docente di Endocrinologia di prossima nomina. E il preside? Tempo al tempo. Per ora non c’è. Ed è molto probabile che per trovarlo si attinga al settore medico. A lui spetterà convocare le elezioni per il completamento del Consiglio di Facoltà che vede tra i componenti rappresentanze dei ricercatori, degli studenti e del personale A.T.A della Facoltà.
Tra ancora tante incertezze e promesse da realizzare un fatto comunque è certo (e non è di poco conto): il rischio di venire declassata a corso di laurea per il ritardato decollo fortunatamente è stato scampato: la Facoltà, col suo programma di studi triennale e le sue eventuali successive specializzazioni, oggi esiste a tutti gli effetti anche se ancora, come l’Araba fenice, che vi sia ciascun lo dice con tutto quel che segue.
Norman Narayan
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