di  f. p.

E’ partito dalla Sicilia il petardo che si attendeva. Unica differenza rispetto alle aspettative il mittente: non Mario Prestamburgo come da lui stesso preannunciato, ma Antonino Bacarella che invece a caldo, sul corridoio, dopo la sentenza del giudice di pace Laura Cancelli, aveva detto che non avrebbe fatto ricorso. Il tramite? Naturalmente l’Avvocatissimo Fabrizio Lanzarone del Foro di Palermo, esperto italianista e cultore dei classici latini e anche greci e anche orientali.
L’appello, datato 7 luglio, è pervenuto per posta alla Cancelleria del Tribunale della Pace di Roma il 21 luglio e alla data in cui scriviamo (22 luglio) all’avvocato di Quirino Paris non ne è ancora pervenuta copia.
Ma come mai Bacarella ha cambiato idea e risfoderato la spada in prima persona? Chi l’ha convinto, o meglio, chi gliel’ha imposto? Diktat di questo tipo in genere sono dei “capi”, dunque, se 1 +1 fa 2…
Comunque il caso Paris, a quanto pare, non è per niente chiuso e il prof ne avrà di tempo per rimettere definitivamente a posto la valigia…
Intanto, sul fronte Sidea, una lettera del presidente Giovanni Cannata l’ha informato che dovrà ancora aspettare per conoscere l’esito della sua richiesta di riammissione. Il motivo? Che “occorrerà essere molto precisi al fine di evitare inutili e pretestuose polemiche”. Il riferimento è naturalmente alla reazione che i proff della famigerata “cupola” accademica dell’Economia Agraria nazionale potrebbero avere (e probabilmente avranno già avuto) venendo a conoscenza della richiesta. Ciò significa implicitamente che – nonostante al processo-Paris che ha visto Prestamburgo & C. soccombenti il prof. trentino che vive e lavora in America abbia stracciato con stile la sua controparte – il potere della cupola, e di Mario Prestamburgo in particolare, è ancora immutato.