maggio-giugno 2009 numero 88/89

attualità
Università di Palermo: cura dimagrante e… disintossicante.
Ma Agraria esce fuori dal coro
I provvedimenti anti-crisi eliminano i corsi inutili o poco frequentati. Tagli anche alle supplenze. Nasce il ricercatore a tempo determinato
 

di f. p.

nella foto:Lo Steri, sede dell'Amministrazione Centrale dell'Ateneo palermitano

L’Ateneo palermitano ha avviato la riorganizzazione della didattica voluta dal ministro Gelmini razionalizzando i corsi, cioè tagliandone 36 tra quelli inutili o poco frequentati.
A saltare, tra gli altri, i corsi dell’ambito giornalistico – un bluff in piena regola – che alla nascita sembravano baciati dalla fortuna, ma che ben presto si sono frantumati sulla strada della disorganizzazione.

Ma vediamo in dettaglio quanto ha pesato la riduzione su ciascuna Facoltà.
Quella più decimata è stata Scienze, con ben 9 corsi in meno, segue Lettere meno 7, Medicina e Scienze della Formazione meno 6, Ingegneria meno 5, Economia meno 3, Architettura, Giurisprudenza e Scienze politiche meno 1.

A essere decapitati sono stati i corsi delle lauree triennali.
Così dell’area medica scompaiono Infermieristica dell’Ospedale Civico, Ostetricia di Trapani, Podologia, Igiene dentale, Terapia della Neuropsicomotricità dell’età evolutiva e Ortottica, che aveva solo sette studenti. A Giurisprudenza scompare l’unica laurea triennale esistente: Operatore in relazioni industriali. A Ingegneria spariscono Automazione, Aerospaziale ed Elettrica e vengono accorpate le triennali di Informatica e Telecomunicazioni e Ingegneria elettronica ed elettrica. Alla Facoltà di Economia sono state sospese le iscrizioni alla laurea magistrale in Economia e Gestione del Territorio e del Turismo. Ad Architettura sparisce la laurea magistrale in Disegno industriale per l’area mediterranea. Via la triennale in Consulente giuridico a Scienze politiche, mentre alla Facoltà di SS.MM.FF. NN. non verranno attivati i corsi triennali di Scienze biologiche delle sedi decentrate di Castelbuono e Termini Imerese e i corsi di laurea magistrale in Biomedicina, Ecologia e Biogeografia, Georisorse.

A Scienze della Formazione vengono falcidiati i corsi legati alla comunicazione: spariscono così Comunicazione internazionale, Discipline della Comunicazione, Giornalismo per Uffici Stampa, Tecnica pubblicitaria e poi Educatore interculturale, esperto dei processi formativi, Formatore multimediale.

Agraria è in controtendenza e conquista due corsi di laurea magistrale in più: Agricoltura biologica e Agroingegneria.

L’Università taglia anche sulle supplenze. In difficoltà, in materia di supplenze, Scienze della Formazione e soprattutto Lettere, dove i contratti sono circa un centinaio. Giuseppe Verde, il preside di Giurisprudenza dove ci sono pochissimi professori a contratto e un criterio di selezione rigoroso, spera che “alla riduzione delle risorse per le supplenze segua una riduzione delle stesse supplenze”.

Altra novità di rilievo è la nuova figura del ricercatore a tempo determinato, durata dell’incarico tre anni. Ciò per contrastare quella del ricercatore a vita.
“Il Senato Accademico – ha detto il rettore Lagalla – ha approvato il regolamento per l’assunzione dei ricercatori a termine previsti dalla legge Moratti del 2005 e finora non introdotta nell’Università di Palermo”. “L’Università cerca cervelli nuovi e giovani”, ha concluso il rettore, in carica dal novembre dello scorso anno, confermando di fatto la nuova linea intrapresa con la sua guida.

 


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