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L’Ateneo palermitano ha avviato la
riorganizzazione della didattica voluta dal ministro Gelmini razionalizzando
i corsi, cioè tagliandone 36 tra quelli inutili o poco frequentati. A
saltare, tra gli altri, i corsi dell’ambito giornalistico – un bluff in
piena regola – che alla nascita sembravano baciati dalla fortuna, ma che ben
presto si sono frantumati sulla strada della disorganizzazione.
Ma vediamo in dettaglio quanto ha pesato la riduzione su ciascuna Facoltà.
Quella più decimata è stata Scienze, con ben 9 corsi in meno, segue Lettere
meno 7, Medicina e Scienze della Formazione meno 6, Ingegneria meno 5,
Economia meno 3, Architettura, Giurisprudenza e Scienze politiche meno 1.
A
essere decapitati sono stati i corsi delle lauree triennali. Così dell’area
medica scompaiono Infermieristica dell’Ospedale Civico, Ostetricia di
Trapani, Podologia, Igiene dentale, Terapia della Neuropsicomotricità
dell’età evolutiva e Ortottica, che aveva solo sette studenti. A
Giurisprudenza scompare l’unica laurea triennale esistente: Operatore in
relazioni industriali. A Ingegneria spariscono Automazione, Aerospaziale ed
Elettrica e vengono accorpate le triennali di Informatica e
Telecomunicazioni e Ingegneria elettronica ed elettrica. Alla Facoltà di
Economia sono state sospese le iscrizioni alla laurea magistrale in Economia
e Gestione del Territorio e del Turismo. Ad Architettura sparisce la laurea
magistrale in Disegno industriale per l’area mediterranea. Via la triennale
in Consulente giuridico a Scienze politiche, mentre alla Facoltà di SS.MM.FF.
NN. non verranno attivati i corsi triennali di Scienze biologiche delle sedi
decentrate di Castelbuono e Termini Imerese e i corsi di laurea magistrale
in Biomedicina, Ecologia e Biogeografia, Georisorse. A Scienze della
Formazione vengono falcidiati i corsi legati alla comunicazione: spariscono
così Comunicazione internazionale, Discipline della Comunicazione,
Giornalismo per Uffici Stampa, Tecnica pubblicitaria e poi Educatore
interculturale, esperto dei processi formativi, Formatore multimediale.
Agraria è in controtendenza e conquista due corsi di laurea magistrale in
più: Agricoltura biologica e Agroingegneria.
L’Università taglia anche sulle supplenze. In difficoltà, in materia di
supplenze, Scienze della Formazione e soprattutto Lettere, dove i contratti
sono circa un centinaio. Giuseppe Verde, il preside di Giurisprudenza dove
ci sono pochissimi professori a contratto e un criterio di selezione
rigoroso, spera che “alla riduzione delle risorse per le supplenze segua una
riduzione delle stesse supplenze”.
Altra novità di rilievo è la nuova figura del ricercatore a tempo
determinato, durata dell’incarico tre anni. Ciò per contrastare quella del
ricercatore a vita. “Il Senato Accademico – ha detto il rettore Lagalla
– ha approvato il regolamento per l’assunzione dei ricercatori a termine
previsti dalla legge Moratti del 2005 e finora non introdotta
nell’Università di Palermo”. “L’Università cerca cervelli nuovi e giovani”,
ha concluso il rettore, in carica dal novembre dello scorso anno,
confermando di fatto la nuova linea intrapresa con la sua guida.
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