|
|
Il recente messaggio postato da
Max sul mio blog Malauniversità di Tiscali (accessibile dall’home page di
“Ateneo Palermitano”) mi ha dato un’idea di cui accenno sempre sul blog
(“Controcorrente”), ma che mi piace approfondire qui per una maggiore
visibilità.
Max, almeno da quello che scrive e io gli dò credito, è un figlio di
barone universitario, forse palermitano o forse no, uno di quelli che da
anni ormai noi combattiamo in nome di un’Università finalmente pulita. Max
mi accusa di “qualunquismo becero” rispondendo al mio post intitolato
“Tranquilli, non morde” dove io, cercando di risvegliare le menti sopite e
di combattere l’immobilismo, parlo dei nostri due blog sui temi di
malauniversità, punti di riferimento utili, momenti di incontro tra gente
che ha un problema comune: quello di estirpare il marcio degli Atenei
italiani. Ma Max mi accusa di “qualunquismo becero”. E allora metto i
puntini sulle i.
Fermo restando che sbaglia, perché io non mi sono mai lanciata in accuse
infondate, ovvero senza una solida base di verità e dunque non ho mai
gettato fango sul mucchio, come lui dice, o fatto “congetture”, ma solo
cronaca documentata, rimane però la riflessione che lui ci sollecita e che
non mi sembra sbagliata, tutt’altro (e questo dimostra che non ho pregiudizi
di sorta).
“Ci sono tanti figli di papà illustri che hanno fatto sacrifici, partecipato
a concorsi seri che hanno legittimamente vinto...” – scrive il nostro Max –
“Prima di tirare in ballo nomi o meglio cognomi illustri per fare
superficiali ingiuste congetture, prendete i curricula perché... dietro un
nome ed un cognome ci sta una persona, qualche volta sensibile, magari anche
preparata, che non merita di essere sbattuta alla gogna ... per il suo
cognome più o meno illustre”.
E’ vero, ci sono “figli di papà” (magari più aggiornati dei loro genitori
che in genere si adagiano sui vecchi allori) veramente validi (ma che non
cancellano l’esistenza di tutti gli altri che di cognomi “ci campano”), però
è anche vero che dovrebbero essere loro a mostrarsi, a uscire allo scoperto,
a farci vedere spontaneamente i loro curricula o ad utilizzare meglio le
occasioni di visibilità che ci sono sulla rete e mi riferisco per esempio a
un servizio molto utile e poco sfruttato come quello offerto dal Cineca che
dà la possibilità di inserire le proprie pubblicazioni su pagine dedicate. E
invece sui siti come quello del Cineca c’è molto poco, quasi niente (a voler
dar credito a quelle informazioni si direbbe che solo pochi docenti vecchi e
giovani hanno pubblicato e pubblicano) e tra tanti figli con cognomi
illustri, sul blog di questo giornale che ha migliaia di lettori al mese
(documentabili) finora solo Max ha avuto il coraggio di scendere in difesa
della “categoria”. E tutti gli altri? Dove sono? Che fanno? Ci snobbano?
Pazienza, possiamo fare a meno del loro interesse. Oppure, più
semplicemente, sono talmente esigui di numero da scomparire da ogni
classifica.
E, per piacere, non facciamo inutili sentimentalismi strappalacrime (“…
dietro un nome ed un cognome ci sta una persona, qualche volta sensibile,
magari anche preparata…”). Nessuno mette in dubbio la sensibilità di chi è
in buonafede e men che meno io; tutti, invece, mettono in dubbio quelle professionalità
costruite a forza di eminenti spintoni accademici, quelli che hanno rovinato
e continuano ancora a rovinare il buon nome dell’Università italiana.
Noi vogliamo dare credito a Max e offriamo ancora il blog a tutti, ma
in particolare questa volta ai “figli di papà” con tanto di curricula
documentati e documentabili. Carissimi, avete la possibilità di
manifestarvi: se ci siete, battete un colpo.
|
|
argomenti correlati:
Torna al sommario..........
Hai un argomento da proporre? Entra nel forum di Ateneo palermitano e avvia il
dibattito con gli altri navigatori
.............................. entra
Oppure scrivi una e-mail
al Direttore
............................. scrivi
|