marzo-aprile 2009 numero 86/87

recensione
Una risata vi seppellirà…
 
Un altro libro sui mali degli Atenei nazionali, trattati stavolta con la forza
della satira
 

di Francesca Patanè

nella foto: La copertina del libro

Se ne sono dette e scritte di cotte e di crude sulla malauniversità, che include nepotismo e concorsopoli. Ma nessuno, ad eccezione forse di questo giornale, aveva mai utilizzato la forza della satira per mettere “le birbe alla berlina”, come recitava quella famosa poesia delle nostre reminiscenze scolastiche.

In realtà, raccontare con lo strumento della satira, se lo si sa usare, è devastante.
Nino Luca, giornalista del Corriere.it, autore di “Parentopoli” (ed è forse la limitata originalità del titolo l’unico difetto del volume), c’è riuscito e ne è venuto fuori un delizioso libro che a partire dall’immagine di copertina – una caricatura di famiglia-tipo accademica con barone-padre, baronessa-madre, baronetto-figlio e persino baroncino-cane, anche lui, per par condicio, con tanto di tocco, ma, diversamente dagli altri, senza toga, forse perché è solo un cane e non un porco e nemmeno un asino.

Certamente Luca si è divertito a scrivere questo libro, a scoprire le malefatte di parentopoli, a risalire ai nutriti e contorti alberi genealogici, a titolare in modo esilarante capitoli e paragrafi. L’idea gli è venuta dalla “forma mentis” del prof-barone Nicòtina (per rinfrescarvi la memoria tornate ad “Ateneo Palermitano” di novembre-dicembre dell’anno scorso), quello che per giustificare concorsopoli/parentopoli aveva dichiarato, coram populo: “I nostri figli sono più bravi perché hanno la forma mentis tipica di noi professori”.
Da lì è partito il libro-denuncia del giornalista del Corriere.it che, grazie anche alle numerosissime e-mail ricevute da tutta Italia, ha potuto raccontare “quando l’università è affare di famiglia”.

Le storie che elenca bene o male sono note, a volte arcinote tanto da essere venute a noia.
Ma è appunto lo stile con cui l’autore le affronta che, come dicevamo, le rende originali.

L’immagine che degli Atenei nazionali viene fuori è avvilente (oltre che imbarazzante) e non sarebbe potuto essere che così, visto il degrado in cui i baroni accademici l’hanno fatta precipitare da Nord a Sud, passando per il Centro e per le Isole.

Finirà, prima o poi, questa vergogna nazionale? Lo speriamo. Nell'attesa non ci resta che ringraziare il collega per averci voluto ampiamente citare.
 



Nino Luca, Parentopoli, Marsilio Editori, 2009

 


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