gennaio-febbraio 2009 numero 84/85

attualità
Svolta Lagalla: L’Ateneo palermitano taglia venti corsi di laurea su cento
Forte del nuovo corso indicato dalla Gemini l’Università del capoluogo siciliano si mette a dieta rigida

di  f. p.

Eran… venti, eran giovani e forti e sono morti. Pace all’anima loro.

Aria nuova all’Università di Palermo, aria rinnovata dal nuovo rettore Roberto Lagalla, che ha deciso di darci un taglio, come si dice, ma letteralmente parlando.

“Abbiamo avviato la razionalizzazione dell’offerta didattica – ha spiegato alla stampa locale Lagalla – verificando le dotazioni di docenti e di strutture, ma anche lavorando a percorsi di studio basati su specifiche competenze, sulle tradizioni formative e culturali e sulle esigenze del territorio, nonché sui parametri di qualità previsti dal Ministero”.

I tagli interessano venti corsi di laurea su cento e quelli più clamorosi riguardano le lauree triennali introdotte dalla riforma-Berlinguer, che dai 116 del 2007 scendono a 63: 53 in meno per decretare un fallimento. Le lauree triennali, infatti, si sono rivelate dei bluff: non sono valide come requisito posseduto nella maggior parte dei concorsi, non valgono nell’insegnamento né per l’inserimento negli uffici giudiziari, per esempio, che continuano a richiedere la tradizionale laurea quinquennale. Con l’unica eccezione dell’ambito medico, dove le lauree triennali hanno costituito un buon sbocco professionale, che ha aperto la strada a diverse occupazioni.

I corsi di laurea eliminati dal panorama accademico palermitano interessano le sedi di Palermo, Trapani ed Agrigento, dove i 187 corsi complessivi (116 triennali e 68 specialistici) si riducono a 145: 63 triennali e 61 magistrali. Ma vediamoli in dettaglio gli interventi di riduzione. La Facoltà più “tagliata” risulta essere Giurisprudenza, passata da sei corsi ad uno (riduzione dell’83%). Seguono Scienze politiche, da 11 corsi a 6 (riduzione del 45%), Economia, prima 23 e ora 8 (riduzione del 38%). Ingegneria passa da 37 a 25 (meno 32%), Scienze della Formazione da 22 a 16 (meno 27%). Scienze MM.FF.NN. ha una riduzione del 25% passando da 32 a 24 corsi; stessa percentuale di riduzione per Farmacia, che riduce i suoi 4 corsi a 3. Lettere e Filosofia scende da 23 a 21 corsi (meno 8,7%), mentre rimangono 19 i corsi di laurea a Medicina e 8 quelli di Architettura. Controtendenza la chiacchieratissima sede del baronato di Agraria, che da 7 corsi passa a 11 e Scienze motorie che ai due di prima ne aggiunge uno.

Il piano Lagalla regolamenta anche in merito ai requisiti di attivazione dei corsi, che, a seconda del tipo di laurea, devono avere un minimo di iscritti (10, 20, 36 o 50) per potere essere avviati.

Nel prossimo mese di aprile ciascuna Facoltà interessata ai tagli dovrà comunicare quali corsi intende chiudere e quali mantenere, con un occhio, naturalmente, alle risorse disponibili.


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