settembre-ottobre 2008 numero 80/81

attualità
All’Università italiana serve un lifting. Parola di ministro
Mariastella Gelmini scrive alla Crui e al Cun per costruire insieme l’Università del futuro
 

di  f. p.

nella foto: Il ministro del Miur

“L’adozione di un piano programmatico che preveda le linee guida di riforma dell’Università e della ricerca”, che sono, secondo il ministro del Miur, “infrastrutture strategiche del Paese”.

E’ questo il progetto di Mariastella Gelmini alla vigilia del nuovo anno accademico.
E per svilupparlo ha chiesto soccorso alla Conferenza dei rettori delle Università italiane e al Comitato universitario nazionale, ovvero ai due Organi di vertice dell’Accademia italiana, per invitarli a riflettere sui temi che potrebbero essere oggetto di riforma del sistema (per la verità ben noti già da tempo).

La Crui ha obbedito ponendo l’argomento all’ordine del giorno, discusso però dopo un altro argomento, per i rettori italiani molto più scottante: i tagli di fondi imposti dalla Finanziaria, a causa dei quali sono a rischio pure gli stipendi del personale. “In assenza di provvedimenti adeguati – hanno detto - ai rettori non resterà che trarre le uniche conseguenze possibili e coerenti con le loro responsabilità di fronte ai rispettivi Atenei e al Paese”.

Una minaccia? Di più: un progetto.
Che si tradurrebbe in dimissioni in massa (permetteteci di dubitare, n.d.r.), blocco della didattica, ricorsi alla Magistratura.

Fino a quando in Italia continuerà a credersi che le ritorsioni giovano allo sviluppo del Paese?


 


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