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E’ possibile:
1) laurearsi in Fisica con lode accademica a 22 anni
2) essere premiati dalla Società Italiana di Fisica come miglior laureato in
Italia dopo il maggio del ’94
3) conseguire il titolo di dottore di Ricerca in Fisica scrivendo di Neutron
Spectroscopy in Complex Systems of Biophysical Interest
4) vincere il premio dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia per la
miglior tesi di dottorato in Italia nel 2003
5) frequentare a Grenoble il Corso di Formation doctorale europeenne pour
les utilisateurs des grand instruments, Higher European Research Course for
User of Large Experimental Systems “Hercules 2002”
6) essere titolari di un assegno di ricerca in Fisica
7) svolgere attività di ricerca all’Estero nell’ambito del Progetto Galileo
Italia-Francia per la mobilità dei ricercatori dal titolo “Meccanismi fisici
dell’efficacia di bioprotezione del trealosio”
8) realizzare esperimenti di scattering di neutroni a Grenoble, a Chilton, a
Parigi, a Berlino
9) essere assunti come ricercatori Ater presso il Laboratoire de Dynamique
et Structure des Matériaux Moléculaires dell’Université des Sciences et
Technologies di Lille, Francia, per svolgere ricerche nel campo della
struttura della materia riferite alla comprensione dei meccanismi molecolari
dei processi di bioprotezione
10) scrivere oltre ottanta pubblicazioni e presentare oltre settanta
comunicazioni a Congressi
11) registrare un brevetto per un’invenzione industriale
12) svolgere attività didattica in Italia e all’Estero
13) essere cultori di materia in una Facoltà ed esercitatori, per la stessa
materia, in un’altra Facoltà (dello stesso Ateneo)
14) essere corresponsabili del Progetto Europeo del Sesto Programma Quadro
della Comunità Europea “Finding promising drug candidates against
tuberculosis with multidisciplinary protocol based non-conventional search”?
15) essere ospiti d’onore in Conferenze, Congressi e Forum, e organizzatori
di Workshop internazionali
16) essere premiati a Parigi con un premio internazionale riservato ad altri
quattordici studiosi in tutto il mondo
e poi provare a diventare ricercatori universitari ed essere bocciati?
Sì, è possibile. A Federica Migliardo è successo. Due anni fa. All’
Università di Messina. Per un posto di ricercatore al Dipartimento di
Fisica. La Commissione di concorso l’ha bocciata. Perché? Per “mancanza di
requisiti e di capacità”.
Federica Migliardo, messinese, trentatré anni, come Cristo. Si è sacrificata
sulla croce del giudizio insindacabile della Commissione di concorso.
“Sono amareggiata – lei ha commentato – hanno detto che non posso fare la
ricercatrice, ma allora finora che ho fatto?”.
Quello che ha fatto la dottoressa Migliardo ha a che fare con la fisica e
con la medicina: adattare un metodo della fisica della materia – lo
scattering dei neutroni – allo studio dei meccanismi di bioprotezione del
trealosio, una specie di zucchero in grado di proteggere dagli effetti della
disidratazione e dalle basse temperature e che proprio per le sue capacità
bioprotettive, secondo la dottoressa, potrebbe essere utilizzato come
conservante e stabilizzante naturale per prodotti alimentari, farmaceutici e
cosmetici.
La notizia è rimbalzata sui giornali ora che lei è andata a Parigi a
ritirare il premio internazionale dell’Unesco-L’Oreal per essere stata
considerata tra le quindici ricercatrici più brave del mondo.
“La dottoressa Migliardo – ha spiegato alla stampa il rettore dell’Ateneo
messinese Franco Tomasello – ha dimostrato di possedere grandi requisiti
(non al concorso, n.d.r.), ha onorato l’intera Università, che del resto
l’ha laureata, ma alla prova di ricercatore a cui si è fatto riferimento è
stata superata regolarmente da chi ha sostenuto un esame migliore”.
E allora? Allora congratulazioni vivissime al vincitore di turno (e un
suggerimento alla dottoressa Migliardo: faccia fuggire al più presto il suo
cervello all’Estero).
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