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D’ora in poi all’Università per superare i test a numero programmato ci
vorrà meno fortuna (a indovinare le risposte giuste) e più cultura. E a
guadagnarci saranno proprio le Università, che potranno contare su studenti
preparati, oltre che motivati.
Il Consiglio dei Ministri, infatti, a fine dicembre ha approvato le nuove
misure che regoleranno l’accesso ai corsi di laurea a numero programmato,
che per la prima volta valorizzeranno la qualità dei risultati scolastici.
“Il curriculum delle Scuole superiori - ha detto il ministro della Pubblica
Istruzione Giuseppe Fioroni – sarà determinante per il proseguimento degli
studi all'Università e i quiz universitari dovranno tenere conto dei
programmi delle superiori”.
Le nuove disposizioni entreranno in vigore nell'anno accademico 2008/2009 e
i percorsi si inseriranno strutturalmente nell'ultimo anno di corso della
Scuola secondaria di secondo grado.
Ma quali sono nel dettaglio le misure recentemente approvate? Eccole.
105 è il punteggio massimo per il superamento delle selezioni d’accesso: 80
punti saranno assegnati sulla base del risultato dei test e 25 agli studenti
che avranno conseguito risultati di eccellenza a scuola: a tal fine
contribuiranno la media complessiva, non inferiore a sette decimi, dei voti
ottenuti negli scrutini finali di ciascuno degli ultimi tre anni di
frequenza della scuola secondaria superiore e la valutazione finale
conseguita nell'esame di Stato dal 20% degli studenti con la votazione più
alta attribuita dalle singole Commissioni, che comunque non deve essere
inferiore a 80/100.
I docenti della Scuola secondaria superiore potranno essere coinvolti nella
predisposizione dei test – e anche questa è una novità rivoluzionaria -
mentre nelle scuole possono essere organizzati incontri di orientamento con
la partecipazione di docenti universitari.
Sarà anche possibile ricorrere a convenzioni con associazioni, imprese,
rappresentanze del mondo del lavoro e delle professioni che intendono
fornire un apporto con proprie risorse tecniche, umane e finanziarie.
Altra novità è l’istituzione di una Commissione nazionale per monitorare le
attività svolte in attuazione del decreto. Questa Commissione - che sarà
costituita da una rappresentanza paritetica del Ministero della Pubblica
Istruzione e del Ministero dell'Università e della Ricerca e da una
rappresentanza territoriale dei Comuni, delle Province e delle Regioni -
agirà in sinergia con l’Invalsi, l’Istituto nazionale di valutazione del
sistema dell'istruzione, e con l’Anvur, l'Agenzia nazionale per la
valutazione del sistema universitario e della ricerca.
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