novembre 2007 numero 71

attualità
Cara Montalcini…
I precari della ricerca scrivono alla senatrice, punto di riferimento della comunità scientifica nazionale e internazionale
 

di  f. p.

nella foto: Rita Levi Montalcini

“Gli abusi del potere generano le rivoluzioni…”.

Klemens von Metternich



Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina nell’86, senatrice a vita dal 2001, socia dell'Accademia dei Lincei per le Scienze fisiche.
A lei oltre 600 precari della ricerca, a nome loro e degli oltre 60.000 esistenti, hanno chiesto solidarietà nella battaglia che da anni combattono per la stabilizzazione.
“Chi è precario della ricerca… - si legge sulla lettera aperta pervenutaci in redazione - non è libero. Deve accettare compromessi di ogni tipo, pena il mancato rinnovo del contratto, deve accettare di ritirare i propri titoli da un concorso per favorire l’assunzione di un predestinato, deve accettare di vedere pubblicati i suoi dati senza che il suo nome compaia fra i coautori”.

Una condizione – quella descritta così lucidamente dai firmatari - che certamente non contribuisce alla serenità di pensiero
di chi quotidianamente è costretto a tollerare questi abusi e che invece è indispensabile presupposto di ogni buona ricerca.
Una condizione che richiama un tema ormai tanto comune da rischiare di essere considerato “normale” e che ancora una volta si chiama “malauniversità”. Che tutto può essere, tranne che “normale”.

Normalizzare la corruzione significa accettarne la cronicità, prendere atto di una malattia e non sforzarsi di debellarla.
La malauniversità è il cancro della vita sociale e culturale italiana, che però, diversamente dal cancro reale, non può essere “guarito” mediante farmaci che lo cronicizzano, né trattato con terapie palliative - interventi di facciata buoni solo a nasconderne i sintomi – fino all’avvenuto decesso.
Con tutto il rispetto per i malati che di cancro continuano a morire – molti ancora, purtroppo e nonostante lo sforzo anche dei tanti precari della ricerca - qui a tirare le cuoia sarà un’intera Nazione.

E allora sì che avrebbe ragione il buon Metternich a proposito della semplice espressione geografica...

 

I ricercatori precari che volessero sottoscrivere la lettera aperta alla senatrice Montalcini potranno inviare un’e-mail a: rita.clementi@gmail.com, indicando nome, cognome e sede universitaria in cui prestano servizio


 


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