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Il ministro dell'Universita' e della Ricerca Fabio Mussi ha emanato il
decreto per l'assunzione di mille ricercatori.
Il decreto detta i criteri di ripartizione tra gli Atenei di 20 milioni,
esclusivamente destinati al reclutamento di giovani studiosi.
La recente disposizione ministeriale ha scatenato proteste e polemiche. Il
decreto infatti si rifà ancora alle vecchie, criticatissime regole, dal
momento che la riforma, che doveva essere varata lo scorso marzo, è ancora
ferma, bloccata dai pollici versi provenienti da più parti, l’ultima delle
quali – la più recente, a settembre – il Consiglio di Stato.
Ma Mussi si difende. E dice che quei fondi, stanziati dalla Finanziaria
2007, sarebbero andati perduti se non fossero stati utilizzati. “E’ una
somma – sottolinea il ministro su una lettera di precisazione inviata al
Messaggero l’11 ottobre – che viene distribuita sulla base di parametri che
tengono conto delle valutazioni Civr (Comitato di indirizzo per la
valutazione della ricerca, n.d.r.) e Cnvsu (Comitato nazionale per la
valutazione del sistema universitario, n.d.r.) sulle Università, nonché del
numero dei dottorati di ricerca e delle assunzioni di giovani ricercatori
effettuate da queste ultime”. “Inoltre – precisa ancora Mussi - è una somma
che viene distribuita in ‘cofinanziamento’, a fronte, cioè, dello
stanziamento da parte delle Università di un importo destinato ad assumere
ricercatori pari a quello erogato dal Ministero”.
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