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Sarà pronto entro giugno il nuovo regolamento per il reclutamento dei
ricercatori. Lo ha assicurato il ministro del Mur Fabio Mussi, che ha anche
promesso i primi concorsi con le nuove regole entro la fine dell'anno.
Il nuovo reclutamento prevede valutazioni da parte di esperti internazionali
attraverso referee anonimi, valutazioni delle Commissioni territoriali,
prove seminariali, esame dei curricula, colloqui e lettere di presentazione.
Saranno ridotte le aree di riferimento che passeranno da 370 a 70-80.
Il piano di assunzioni straordinarie prevede 3 mila ricercatori ogni anno.
Intanto continuano le polemiche intorno alle nuove norme in dirittura
d'arrivo, che hanno incassato critiche, riserve e perplessità da parte delle
diverse realtà del mondo accademico nazionale, dall'Andu (Associazione
nazionale docenti universitari) al Cipur (Coordinamento intersedi professori
universitari di ruolo), alla Crui (Conferenza dei rettori delle Università
italiane), al Cun (Consiglio universitario nazionale).
Unica voce “dissidente” (e dunque favorevole al progetto ministeriale) è
quella dell'Adi (Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani):
“Tale provvedimento - ha sostenuto il suo neosegretario nazionale Giovanni
Ricco - ci sembra uno dei passi avanti più importanti nel percorso di
rinnovamento del sistema Università e Ricerca intrapreso dal ministro
Mussi”.
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