marzo 2007 numero 63

attualità
Si è arenata nel pantano della burocrazia la riforma del 3+2 promessa da Mussi
Ma il ministro assicura: le "riforme forti" vedranno sicuramente la luce

 

di  m. p.

nella foto: Fabio Mussi, ministro del Ministero dell'Università e della Ricerca

Sarebbe dovuta pervenire in Consiglio di Stato per il parere di rito ed essere inviata alla Corte dei Conti per la registrazione e invece al Consiglio alla fine di febbraio non era ancora arrivata: la riforma del 3+2 promessa dal ministro dell'Università e Ricerca Fabio Mussi si è arenata nel pantano della burocrazia.

Ma Mussi ha promesso: cercherà di salvare il salvabile, prima di tutto le cosiddette "riforme forti", oggetto di attenzione del ministro sin dall'inizio del suo incarico di governo.

Ad andare in porto, dunque, dovrebbero essere l'Anvur, l'Agenzia di valutazione dell'Università oggetto di recenti e contrastanti dibattiti; il regolamento sul First, il Fondo per gli investimenti in ricerca scientifica e tecnologica, che sarebbe dovuto essere pronto per la fine di questo mese e, dulcis in fundo, il decreto per disciplinare le modalità di svolgimento dei concorsi per ricercatori, uno degli argomenti più "caldi" della riforma universitaria che, governo dopo governo, non ha ancora trovato una soluzione definitiva che possa accontentare tutti.


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