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Sarebbe dovuta pervenire in Consiglio di Stato per il parere di rito ed
essere inviata alla Corte dei Conti per la registrazione e invece al
Consiglio alla fine di febbraio non era ancora arrivata: la riforma del 3+2
promessa dal ministro dell'Università e Ricerca Fabio Mussi si è arenata nel
pantano della burocrazia.
Ma Mussi ha promesso: cercherà di salvare il salvabile, prima di tutto le
cosiddette "riforme forti", oggetto di attenzione del ministro sin
dall'inizio del suo incarico di governo.
Ad andare in porto, dunque, dovrebbero essere l'Anvur, l'Agenzia di
valutazione dell'Università oggetto di recenti e contrastanti dibattiti; il
regolamento sul First, il Fondo per gli investimenti in ricerca scientifica
e tecnologica, che sarebbe dovuto essere pronto per la fine di questo mese
e, dulcis in fundo, il decreto per disciplinare le modalità di svolgimento
dei concorsi per ricercatori, uno degli argomenti più "caldi" della riforma
universitaria che, governo dopo governo, non ha ancora trovato una soluzione
definitiva che possa accontentare tutti. |
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