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Sembra di
essere all'Università.
Leggendo il "Libro bianco" che l'Usi/RdB ha sfornato e servito in tavola al
ministro Fabio Mussi per denunciare brogli nei metodi di valutazione per
l'avanzamento di carriera ai concorsi interni del Cnr, ci siamo sentiti a
casa.
D'altra parte il tetto è lo stesso, a Roma, perciò l'equazione è facile
anche per noi: gli Atenei stanno alla Malauniversità come il Cnr sta alla "Malaricerca".
Un'equazione senza incognita perché le vittime, in questi casi, sono
riconoscibilissime: tutti i silurati. Ovvero quelli che rimangono al palo,
con tanto di esperienza, pubblicazioni, titoli vari, anzianità di servizio,
ma senza padrini.
Le denunce, impresse sulle oltre cento pagine di quel lavoro certosino
coordinato dal sindacalista Rocco Tritto - sei mesi di sudore intorno a
dati, numeri e percentuali, analisi di bandi, verbali e schede di
valutazione - riguardano i concorsi ex articolo 64 per l'avanzamento di
carriera dei ricercatori "anomali permanenti", come li definisce il
contratto nazionale di lavoro, quelli con più di dodici anni di anzianità,
ma bloccati nella progressione di carriera dalla Finanziaria: 2.345
candidati giudicati da 62 Commissioni suddivise per aree scientifiche e
costituite da docenti universitari esterni al Cnr e nominati dal presidente
dell'Ente Fabio Pistella.
Concorsi indetti nel 2002, che secondo il contratto sarebbero dovuti partire
entro tre mesi e che sono iniziati invece quattro anni dopo.
Concorsi che, tradotti in euro, sono pesati per ben 15 milioni: tanto costa,
dunque, al Cnr ufficializzare la progressione di carriera ai predestinati.
Le valutazioni sono andate avanti da aprile a dicembre dell'anno scorso.
Risultato: la maggior parte della comunità scientifica del più importante
Centro di ricerca nazionale, cioè tutta quella che è stata bocciata, è
cretina.
Non è possibile? Naturalmente. Ma allora quello che il Libro bianco sostiene
è la verità. Fatta di somme di punteggi sbagliate sempre per eccesso per
consentire acrobatici scavalcamenti; idoneità con conseguenti promozioni a
dirigenti di candidati senza nemmeno mezza giornata di anzianità nel profilo
precedente; commissari che esaminano i coautori delle loro pubblicazioni
(che poi, guarda caso, vincono) alla faccia dell'incompatibilità; giudizi
identici, ma stranamente voti e risultati diversi; ricercatori di fama
internazionale rimasti incredibilmente al palo; primi autori di
pubblicazioni scientifiche, che si sono visti scavalcare da colleghi che a
quelle pubblicazioni hanno solo contribuito
in minima parte, ecc. ecc. ecc.
E se non crediamo che il Cnr è frequentato per la maggior parte da cretini
(comunque rimasti "anomali permanenti"), dobbiamo certamente credere che
tutti i membri della Commissione esaminatrice sono dei geni. Altrimenti non
si sarebbero potuti permettere quello che invece si sono permessi: esaminare
per la valutazione i documenti presentati al concorso dai candidati nel
tempo record che va da un minimo di 11 secondi a un massimo di 35.
Davvero straordinaria la potenza intellettiva di questi Esimi prof. Che -
forse perché a un certo punto la stanchezza si fa sentire anche nei geni -
hanno
attribuito punteggi pure agli elenchi delle pubblicazioni, quelli che
accompagnano i lavori se presentati in originale o più spesso enumerano
ordinatamente tutta la produzione del candidato se questa produzione viene
solo citata e non materialmente prodotta. E avrebbero pure assegnato
punteggi, secondo le testimonianze raccolte dall'Usi/RdB, anche alle email
che alcuni candidati con padrino hanno presentato come titoli, ignorando
invece in blocco validi attestati internazionali di altri candidati senza
padrino. Il tocco di genio? Avere valutato tra i titoli, a un candidato
risultato poi vincitore, nove lettere di raccomandazione nove, allegate alla
domanda di partecipazione al concorso, tra cui una, in particolare, in cui
il padrino raccomandante non manca di sottolineare, a dimostrazione della
validità del candidato, il suo spiccato senso di ospitalità, la generosità e
il carattere gioviale mostratigli in occasione di una sua visita in Italia
(padrino d'oltralpe, dunque...).
A fronte di cotanta trasparente attività da parte della Commissione
esaminatrice, puntualmente registrata sul Libro bianco, e che ha scatenato
le proteste dei silurati (anche a colpi di ricorsi) e l'indignazione
dell'opinione pubblica, il serafico presidente del Cnr Pistella si difende e
puntualizza: "Le Commissioni sono state sovrane nell'esprimere il proprio
giudizio tecnico scientifico, nell'ambito dei criteri generali fissati dai
bandi". Che è come dire, i commissari nell'esercizio delle loro funzioni
sono dio e possono fare e disfare quello che vogliono abusando delle loro
prerogative alla faccia vostra e di tutti i silurati.
"L'arroganza, da parte del potere - gli fa eco il coordinatore del Libro
bianco Tritto dell'Usi/RdB - e la fatalistica rassegnazione, da parte di chi
invece dovrebbe reagire, sono il vero fertilizzante di una sub specie di 'gramigna',
meleodorante e nauseabonda, che infesta oramai quasi tutti gli enti pubblici
di ricerca".
Pistella incalza e in suo soccorso cerca di tirare dentro proprio i
sindacati: "... i criteri generali fissati dai bandi sono stati prima
sottoposti ai tavoli di concertazione con le organizzazioni sindacali".
"Il presidente del Cnr - risponde Tritto, respingendo la palla al mittente -
si è dimenticato di precisare che tra i suoi interlocutori l'Usi/RdB non
c'era". E affonda: "... la concertazione sindacale, così come stabilito dal
contratto, poteva avere ad oggetto solo ed esclusivamente 'l'individuazione
delle aree scientifiche o dei settori tecnologici' all'interno dei quali
prevedere procedure
selettive".
Registrato il fallimento da parte di Pistella del tentativo di scaricare o
almeno condividere con le sigle sindacali la responsabilità della ormai
scomoda faccenda, non ci resta che aspettare le decisioni del ministro,
che dal sindacato responsabile del Libro bianco è stato sollecitato ad inviare al Cnr un pool di ispettori per fare chiarezza.
D'altra parte anche Pistella due anni fa lo dichiarò sul "Foglietto"
telematico di Usi/Rdb:
"I concorsi, compresi quelli per avanzamenti interni, bisogna farli
seriamente".
Le ultime parole famose. |
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