Centocinquanta: un esercito di luminari contro le commissioni che esaminano i progetti di ricerca e distribuiscono i fondi.
A guidare la protesta, scritta e inviata al ministro Mussi per notificargli il dissenso, l'astrofisica Margherita Hack, scienziata di fama internazionale, che sul banco degli imputati ha trascinato le valutazioni - giudicate poco credibili - dei "Prin 2006", i progetti per assegnare i finanziamenti pubblici alla ricerca di base.

Il problema ruota intorno alla competenza dei valutatori, spesso non specializzati nei settori in cui ricadono i progetti su cui dover esprimere un giudizio di merito. L'incompetenza di chi sta in commissione porterebbe infatti, secondo i docenti e i ricercatori che hanno avviato la protesta, a giudizi "generici e telegrafici", specie quando si tratta di bocciare i progetti, mai accompagnati da analisi dettagliate che potrebbero aiutare gli esclusi a migliorare il proprio lavoro per uniformarlo meglio alle aspettative della commissione e ai suoi standard valutativi.

Altra fonte di perplessità è la quasi totale scomparsa dalle commissioni dei valutatori stranieri, che costituivano, per la Hack e tutti gli altri firmatari della "denuncia", una garanzia di professionalità e di trasparenza.

Motivo di ulteriore preoccupazione è anche la mancanza di equilibrio in materia di specializzazioni: i valutatori, infatti, sono più esperti in alcuni settori piuttosto che in altri. Ciò, secondo i prof della protesta, porta come conseguenza naturale a uno sbilanciamento a favore di alcuni progetti e a sfavore di tutti gli altri.

Ad aggravare la situazione, inoltre, l'entità dei fondi, sempre più esigui: nel 2006 solo 82,1 milioni di euro contro i 130 milioni di due anni fa. Somme da dividere fra ben quattordici aree e che giustificano appieno le preoccupazioni dei luminari che hanno sottoscritto la protesta.