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Per l'articolo "Fratelli e...
nipoti: in Italia le "famiglie" devono restare unite..." pubblicato sullo
scorso numero di "Ateneo Palermitano" abbiamo ricevuto una lettera, che nel passaggio principale dice: "... ho un'osservazione sulla moglie di Prodi. Costei non risulta tra il personale di
ruolo, a nessun livello (facile appurare: www.miur.it ; > università > professori e ricercatori > organico). Se nondimeno è docente, vuol dire che
delle due l'una:
- o ha un affidamento gratuito;
- o, non avendo vinto ALCUN CONCORSO, è retribuita con un contratto di diritto privato (vale a dire con assunzione diretta da parte della facoltà).
Per carità di patria e di famiglia, speriamo sia vera la prima".
Poiché chiunque può aver fatto analoga ricerca e non aver trovato alcun
riscontro facile e diretto a quanto da noi sostenuto, riteniamo opportuno
precisare pubblicamente che - come si può, per la verità non troppo
facilmente e direttamente evincere dal
sito Internet -
la professoressa Flavia Franzoni in Prodi, moglie del presidente del Consiglio Romano dimessosi dall'incarico in questi giorni (in Italia si fa più presto
a vedere cadere un Governo che a scrivere un articolo di giornale!),
è professore a contratto della Facoltà di Scienze politiche dell'Università "Alma Mater Studiorum"
di Bologna e insegna Metodi e tecniche del servizio sociale III (6 crediti) - questa la denominazione ufficiale della materia - all'interno del corso
di laurea specialistica in "Responsabile nella progettazione e coordinamento dei servizi".
La Facoltà presso cui la professoressa Franzoni
insegna è la stessa in cui ha iniziato la sua carriera di docente
accademico il marito Romano, che vi ha lavorato come assistente (1963), come professore associato (1966) e infine come ordinario (1971-1999): due cuori
e una capanna, come si dice.
I professori a contratto - è noto, ma è bene precisarlo - sono docenti che usufruiscono di contratti di diritto
privato che le Università, secondo i loro ordinamenti e nei limiti degli appositi
stanziamenti di bilancio, stipulano per "sopperire a particolari e motivate esigenze didattiche" "con studiosi od esperti di comprovata qualificazione
professionale e scientifica" (decreto Berlinguer 21 maggio 1998, n. 242).
Non entriamo nel merito di quanto un laureato in Economia possa essere esperto di servizi sociali e ci limitiamo, invece, a
rassicurare il nostro lettore: la patria non è salva, ma la famiglia - qualche famiglia - almeno sta bene. |
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