febbraio 2007 numero 62

attualità
La patria non è salva...
Abbiamo ricevuto una lettera che ci induce a una precisazione

di  f. p.

nella foto: Flavia Franzoni con il marito, il premier neodimissionario Romano Prodi

Per l'articolo "Fratelli e... nipoti: in Italia le "famiglie" devono restare unite..." pubblicato sullo scorso numero di "Ateneo Palermitano" abbiamo ricevuto una lettera, che nel passaggio principale dice: "... ho un'osservazione sulla moglie di Prodi. Costei non risulta tra il personale di ruolo, a nessun livello (facile appurare: www.miur.it ; > università > professori e ricercatori > organico). Se nondimeno è docente, vuol dire che delle due l'una:
- o ha un affidamento gratuito;
- o, non avendo vinto ALCUN CONCORSO, è retribuita con un contratto di diritto privato (vale a dire con assunzione diretta da parte della facoltà). Per carità di patria e di famiglia, speriamo sia vera la prima".

Poiché chiunque può aver fatto analoga ricerca e non aver trovato alcun riscontro facile e diretto a quanto da noi sostenuto, riteniamo opportuno precisare pubblicamente che - come si può, per la verità non troppo facilmente e direttamente evincere dal sito Internet -  la professoressa Flavia Franzoni in Prodi, moglie del presidente del Consiglio Romano dimessosi dall'incarico in questi giorni (in Italia si fa più presto a vedere cadere un Governo che a scrivere un articolo di giornale!), è professore a contratto della Facoltà di Scienze politiche dell'Università "Alma Mater Studiorum" di Bologna e insegna Metodi e tecniche del servizio sociale III (6 crediti) - questa la denominazione ufficiale della materia - all'interno del corso di laurea specialistica in "Responsabile nella progettazione e coordinamento dei servizi".

La Facoltà presso cui la professoressa Franzoni insegna è la stessa in cui ha iniziato la sua carriera di docente accademico il marito Romano, che vi ha lavorato come assistente (1963), come professore associato (1966) e infine come ordinario (1971-1999): due cuori e una capanna, come si dice.

I professori a contratto - è noto, ma è bene precisarlo - sono docenti che usufruiscono di contratti di diritto privato che le Università, secondo i loro ordinamenti e nei limiti degli appositi stanziamenti di bilancio, stipulano per "sopperire a particolari e motivate esigenze didattiche" "con studiosi od esperti di comprovata qualificazione professionale e scientifica" (decreto Berlinguer 21 maggio 1998, n. 242).

Non entriamo nel merito di quanto un laureato in Economia possa essere esperto di servizi sociali e ci limitiamo, invece, a rassicurare il nostro lettore: la patria non è salva, ma la famiglia - qualche famiglia - almeno sta bene.


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