La notizia è fresca di stampa (Repubblica.it del 14 dicembre): il calcio truccato entra all’Università.
Quello che è stato universalmente definito come il sistema Moggi è entrato alla Bocconi di Milano. Esaminato, studiato e vivisezionato in un seminario a porte chiuse da Tito Boeri, che alla Bocconi insegna Economia del lavoro, e Battista Severgnini, ricercatore all'Università Humboldt di Berlino.

“Il metodo Moggi, concentrazione e corruzione nel calcio italiano” – questo il titolo del seminario - è il risultato di mesi di “indagini” - Boeri e Severgnini ci lavorano dalla fine di maggio – basate soprattutto su indici statistici confrontati con il materiale delle intercettazioni.
La teoria economica applicata alla vita (e alla corruzione) reale. “Abbiamo analizzato il campionato partendo dal Duemila e ci siamo accorti di alcune curiosità ricorrenti” ha detto Boeri. E Severgnini: “Sulla corruzione abbiamo utilizzato la tecnica di uno statistico che ad inizio Ottocento misurò tutti i dati delle altezze di chi andava militare - a quel tempo la statura minima per la leva era di 1.60 - ma la rilevazione notò che c'erano molti uomini sull'1.59. Il nostro sistema prende in esame i risultati delle partite, guarda i precedenti statistici, i gol segnati e subìti, i confronti diretti, la posizione in classifica, utilizza l'indice Ivs della Panini, sulla qualità della squadra. Per quello che riguarda il tempo della corruzione, se e come avviarla, ci siamo invece avvalsi di un metodo usato in Oncologia, su come reagisce il malato ai farmaci”.

Dunque grafici, numeri e teorie sono andati in soccorso dei due docenti per esaminare statisticamente, per dare un significato di tipo “economico”, cioè, alla corruzione del mondo del calcio italiano. Complimenti ai responsabili dell'indagine. (Singolare che proprio uno studio sulla corruzione nasca in ambito universitario: un buon segno, non vi pare?).