dicembre 2006 numero 60

attualitą
Caso Paris: Dalla Procura di Trieste la richiesta di proroga delle indagini preliminari
Segno di approfondimento delle carte processuali o solito sistema per non decidere?

di  f. p.

Una boccata di ossigeno per Quirino Paris? Probabile.

Vi ricordate l'italica storia del professore trentino residente in California che vi abbiamo riassunto in apertura del numero di giugno?
Vi avevamo detto di tre filoni della vicenda, il primo dei quali riconducibile alla cittą che, storicamente parlando, fa il paio proprio con quella che ha dato i natali al professore Paris: Trieste.

Orbene. A Trieste - dove si sono concentrate le denunce piovute dritte dritte dalla California come fulmini a ciel sereno contro la mancanza di trasparenza nell'organizzazione delle Commissioni di conferma per il passaggio da professori straordinari a professori ordinari nell'area disciplinare di Economia agraria delle Universitą italiane - il giudice che si sta occupando delle indagini, Maurizio De Marco, ha richiesto lo scorso 30 novembre al Gip di Trieste la proroga delle indagini preliminari.

 La richiesta, per la veritą, si presta a una duplice interpretazione: una pessimistica, che per solidarietą scaramantica nei confronti del professor Paris noi scegliamo di rifiutare; e una ottimistica, su cui vogliamo puntare la nostra e vostra attenzione.

La prima lettura della recente determinazione del sostituto procuratore De Marco, se escludiamo quella richiamata dalla foto in alto (non del tutto da scartare, per la veritą, visti i ritmi coi quali si muove generalmente la giustizia italiana), porterebbe a pensare a un ritardo strumentale, un modo - anche questo molto comune in Italia - per scegliere di non decidere, per rimandare ogni soluzione, di fatto, per insabbiare.
Due anni e pił di indagini "preliminari", infatti, avrebbero ben potuto indirizzare i magistrati verso l'una o l'altra direzione, se avessero voluto o se avessero saputo da che parte andare. Cosa, meglio di una proroga, potrebbe aiutare a non decidere chi non vuole decidere?

La seconda lettura, pił favorevole a Quirino Paris, potrebbe sottendere invece un'analisi delle carte processuali pił approfondita e non all'acqua di rose secondo il costume solito di chi in Italia in ogni ambito gestisce la cosa pubblica.
Che il sostituto procuratore De Marco abbia trovato elementi di riscontro tali da meritare ulteriori e pił dettagliate indagini?

Vedremo, tra le due interpretazioni, quella che prevarrą.


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