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Sono pervenute in redazione in un'unica busta sigillata le fotocopie di due articoli pubblicati in occasioni e anni
differenti (sulla Rivista di Ingegneria Agraria nel 1999 e sugli
Atti del XXXIV Convegno della Società italiana di Agronomia nel 2001).
Diversi anche i titoli, diversi gli autori, ma... (e qui sta la sorpresa) identico il contenuto (a parte qualche esemplificazione e un leggero riadattamento
nella versione del 2001).
Per la lingua italiana si chiama plagio. Per la giurisprudenza pure ("plagio letterario", da non confondere con il "plagio psicologico"
che per la legge italiana non è più reato). Per gli autori reali del contributo
idem (supponiamo).
Come si chiamerà per gli autori (falsi) del secondo dei due articoli, i responsabili del plagio?
In attesa di poter rispondere all'interrogativo, vi proponiamo entrambe le pubblicazioni, dati
bibliografici compresi per consentirvi il raffronto, e vi rimandiamo ai prossimi numeri di "Ateneo Palermitano" dove (non per pura coincidenza)
si parlerà anche di plagio. Accademico, naturalmente, visti gli interessi di questo giornale.
Per il momento, buona lettura e felice confronto...
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