|
|
Gentile Direttore,
ho seguito con sconcerto la vicenda in cui si è trovata coinvolta.
Mi permetta, al riguardo, tre considerazioni.
1) Se i vertici accademici dell’Università di Palermo intendevano dare massima pubblicità alla vicenda dei due
professori della Facoltà di Agraria dell’Ateneo indagati (a torto o a ragione lo stabilirà la Magistratura) per una
vicenda legata a supposte irregolarità avvenute in concorsi di accesso alla docenza universitaria, certamente sono
riusciti nell’intento.
Nel caso opposto, i medesimi vertici accademici avrebbero fatto meglio a seguire l’esempio di un
parlamentare di lunghissimo corso, l’On. Giulio Andreotti, che attaccato più o meno correttamente, ha sempre seguito una
linea di condotta che lo ha portato ad “ignorare” gli attacchi che gli venivano mossi.
Spesso, scegliere di tenere un
profilo basso paga, ma chi è al vertice dell’Ateneo di Palermo, evidentemente non ha la stessa sagacia e lo stesso aplomb
dell’"Inossidabile"...
2) E’ assolutamente incredibile che una Amministrazione pubblica possa variare per ben tre volte l’imputazione mossa
in via formale nell’atto di accusa.
E’ vero che gli avvocati che frequentano le aule dei tribunali sono in grado sia di
sostenere tutto ed il contrario di tutto, sia di rivoltare la classica frittata, ma per un Ateneo – dove si insegna
diritto – ricorrere a pratiche di questo tipo non è certo il massimo... pubblicitariamente parlando... Pessimo spot.
3) Penso che i vertici accademici della Sua Università, quando hanno avviato il procedimento che l’ha riguardata e
che ha prodotto una sanzione assolutamente non in linea con quanto preannunciato nella lettera di contestazione degli
addebiti, non avessero messo in conto la reazione scatenatasi per via mediatica. Sotto questo profilo, trovo assolutamente
appropriata la fotografia che correda l’articolo dal titolo “Tutti insieme appassionatamente”, dove Lei riporta tutti
i link di siti che hanno parlato della vicenda...
Probabilmente dalle brume di un mare che si riteneva per Lei particolarmente procelloso, non è emersa la scialuppa che
tutti (in Rettorato e Direzione amministrativa) si aspettavano, ma una “corazzata” – come la Bismarck, appunto – tascabile
quanto si vuole, ma pur sempre... “corazzata”!
Direttore, non mi dilungo di più, ma Lei ha tutta la mia solidarietà, i vertici del Suo Ateneo tutta la mia
disapprovazione.
Altre strade, certamente più condivisibili e meno truculente, si sarebbero potute seguire, ma non
sempre la protervia che caratterizza tanti accademici italiani, è buona consigliera...
Cordiali saluti.
Lettera firmata
...Perché l'Università di Palermo non è inossidabile
Caro Lettore,
tempo fa pubblicai sulla copertina di un giornale di cui ero direttore responsabile la foto dell'onorevole
Giulio Andreotti con questo titolo: Padrino della Patria.
Sul bavero della giacca, con un fotomontaggio, gli misi un piccolo
ovale con il volto dell'europarlamentare Salvo Lima, all'epoca in Sicilia, insieme ad Andreotti,
in odore (e in sapore...) di mafia.
Accanto a quella foto un altro titolo: Il fiore all'occhiello.
Attesi pazientemente una reazione, che non arrivò mai. E la cosa finì lì.
Ma Giulio Andreotti, nel bene e nel male, fu ed è un grande uomo.
Grazie delle Sue osservazioni.
f. p.
P.S.: Per quanto riguarda la Bismarck, non dimentichi che sono anche bibliotecaria: ai "tascabili" sono abituata... |
|
argomenti correlati:
Torna al sommario..........
Hai un argomento da proporre? Entra nel forum di Ateneo palermitano e avvia il
dibattito con gli altri navigatori
.............................. entra
Oppure scrivi una e-mail
al Direttore
............................. scrivi
|