aprile 2006 numero 52

speciale

Senza titolo

 

Nel 1980 gli operai polacchi di Solidarnosc riuscirono a far innalzare un monumento ai compagni uccisi durante gli scioperi dalla polizia comunista.
Sulla base del monumento fecero scolpire una poesia di Czeslaw Milosz, polacco, premio Nobel per la letteratura, vissuto in esilio e morto due anni fa.

La poesia dice così:

"Tu che hai oltraggiato l'uomo semplice
ridendo sguaiato sulla sua sorte
con intorno una corte di buffoni
per confondere Bene e Male.
Benché tutti sian proni ai tuoi piedi
virtuoso e saggio te proclamando,
medaglie d'oro in tuo onore forgiando
lieti del giorno che loro concedi,
non ti sentire al sicuro. Il poeta ricorda.
Puoi ucciderlo, un altro è già nato.
Ogni atto e parola verrà registrato.
Meglio per te un ramo dal peso piegato
in un'alba invernale e una corda".


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