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Alla presentazione del Rapporto del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario (Cnvsu)
avvenuta a Roma nei giorni scorsi il ministro Letizia Moratti ha parlato dell'Università italiana dopo
la sua riforma.
Tra i punti toccati nel corso dell'intervento, il nuovo modello di finanziamento statale, basato sulla
qualità e non più sulla consuetudine.
D'ora in poi ogni Ateneo dovrà dimostrare di meritare (più degli altri) contributi e risorse economiche e dovrà farlo
in vari modi: attraverso il numero di iscritti, la qualità dei servizi, l'impegno nella ricerca scientifica.
Con la riforma Moratti, dunque, sarà la competitività la molla che muoverà ciascun Ateneo e quelle strutture che
non saranno in grado di stare al passo con i livelli qualitativi richiesti dalla nuova realtà subiranno riduzioni
di finanziamenti sempre più massicce e scenderanno agli ultimi posti nella classifica dell'eccellenza accademica, fino
a scomparire del tutto.
Quanto mai indispensabile e urgente - dopo il sì definitivo della Camera alla riforma Moratti - che gli Atenei si
attivino adesso per dimostrare di saperci fare. E, come si dice, ai posteri... |
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