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Protesta il personale tecnico-amministrativo dell'Università di Catania per "l'atteggiamento di totale
chiusura dell'Amministrazione", come si legge sulla lettera aperta diffusa dalle Rappresentanze sindacali unitarie.
Il comune malcontento, aggravatosi in questi ultimi mesi, è motivato, in particolare, da tutta una serie di "violazioni" di cui i
vertici dell'Ateneo, secondo i protagonisti della protesta, sarebbero responsabili. E cioè:
1) La mancata conferma del pagamento, in unica soluzione, degli arretrati contrattuali 2002-2003-2004 cui hanno diritto e che in base
all'attuale CCNL avrebbero dovuto trovare nella busta-paga dello scorso mese di febbraio;
2) La mancata definizione, sulla base di apposite regole di finanziamento, del contratto di secondo livello entro i termini
stabiliti dal contratto nazionale;
3) La mancata incentivazione delle somme ordinariamente determinate per le ulteriori risorse previste
dalle regole di finanziamento del fondo accessorio (CCNL 98/01, art. 67, commi 3 e 4) per premiare il personale in servizio
sulla base degli obiettivi raggiunti.
In attesa di soluzioni, sono due nel frattempo le richieste che vengono avanzate con la massima urgenza: la partecipazione alle
riunioni di contrattazione dei vertici amministrativi di un Ateneo definito "insensibile e indifferente ai bisogni, ai diritti
e alle giuste aspettative contrattuali dei lavoratori", e una "corretta dialettica sindacale" per evitare quelle "tattiche dilatorie"
che non giovano alla causa e anzi l'aggravano. |
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