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La Facoltà di Architettura dell'Università di Palermo con ben sei proposte di restauro si muove concretamente per il recupero degli
antichi edifici che sorgono nei pressi della foce del fiume Oreto.
Si tratta, in particolare, dell'ex mattatoio comunale, dell'Istituto Casa e preghiera Padre Messina, dell'Ospedale della Guadagna,
dell'ex agrumaria Corleone, delle case Samonà di Borgo Ulivia e delle case Di Giovanni per i ferrovieri.
Il progetto - che rientra nel primo dei sei laboratori attivi in Facoltà, quello di "Restauro dei monumenti", coordinato dalla
professoressa Renata Prescia - ha come obiettivo la rinascita e la valorizzazione della Valle dell'Oreto, un'iniziativa di Antonio Presti,
che, soddisfatto della risposta dell'Ateneo, ha detto però che solo riuscendo a coinvolgere tutti, Istituzioni e cittadini, si potrà
"formare la coscienza e il rispetto per questo fiume".
Il fiume Oreto scorre nella piana di Palermo, si sviluppa a Sud della città ed ha una lunghezza di circa 20 chilometri.
Un tempo la sua valle fluviale rappresentava un'importante risorsa economica per il territorio, col passare degli anni è stata soggetta a
fenomeni di forte degrado e oggi sono allo studio diversi progetti per il suo recupero. |
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