E' stata recentemente inaugurata a Rovereto la settima Facoltà dell'Università di Trento e la prima italiana del settore.
Si tratta della Facoltà di Scienze cognitive, l'ultima nata di un percorso evolutivo iniziato nel '98 con l'istituzione, su volere dell'allora rettore Massimo Egidi, del Laboratorio di Scienze cognitive. Duplice l'obiettivo della nuova Facoltà che dovrà da un lato promuovere lo studio interdisciplinare del "comportamento intelligente" e dall'altro formare esperti.
Le aree di ricerca che verranno privilegiate per raggiungere i due obiettivi sono quattro: le neuroscienze, lo studio delle funzioni cognitive dei comportamenti intelligenti, la scienza della decisione e l'intelligenza artificiale.

Attualmente sono attive presso la Facoltà la laurea triennale in Scienze e Tecniche di Psicologia cognitiva applicata e la laurea specialistica in Scienze cognitive.
La prima crea una figura professionale con compiti tecnico-operativi e quindi il laureato sarà in grado di applicare strumenti della psicologia, dell'ergonomia cognitiva e dell'informatica per progettare o rendere più efficienti le modalità di interazione e di comunicazione in ambiente naturale e virtuale; la seconda fornisce una preparazione avanzata - specialistica, appunto - nelle discipline che concorrono a definire l'ambito delle scienze cognitive.

La scienza cognitiva è per definizione lo studio scientifico multidisciplinare della cognizione e del ruolo che questa svolge nell'agire intelligente ed è nata a metà degli anni Cinquanta dall'incontro di discipline che reagivano ad un'impostazione strutturalista e comportamentista e si è sviluppata grazie all'apporto fondamentale della psicologia, dell'informatica, delle neuroscienze, della linguistica, della filosofia e delle scienze socio-antropologiche.