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Razionalizzare il traffico veicolare nell'area universitaria di viale delle Scienze:
è questo lo scopo che l'Ateneo palermitano si è imposto di raggiungere con tutti i mezzi possibili,
non ultimo il deterrente della rimozione delle auto in sosta vietata. Ma anche con nuovi parcheggi, accessi
regolamentati, cartelli stradali ben in evidenza.
La lotta alla sosta selvaggia in terza e quadrupla fila, ai passaggi a imbuto insufficienti
pure per una bici, al caos che quotidianamente regna sovrano lungo i viali alberati della
Cittadella universitaria è appena cominciata e già si preannuncia durissima per chi si era ormai abituato
all'assoluta mancanza di regole di quella "zona franca".
Gli interventi drastici decisi dall'Amministrazione sono motivati anche dal traffico automobilistico che
in questi ultimi anni si è notevolmente appesantito a causa anche dei nuovi insediamenti, in
quell'area, di Dipartimenti e Facoltà e dell'avviamento di nuovi servizi.
Un'altra iniziativa che dovrà rendere più semplice la vita a tutti coloro che frequentano la Cittadella
è la recente bonifica di circa 12.000 metri quadrati di terreno attrezzati
per seicento posti auto che, sommati agli altri preesistenti, fa salire a 2.350 la disponibilità di
posti-parcheggio all'interno di viale delle Scienze.
Tra gli altri interventi anche la chiusura con una barra comandata elettricamente dell'ultimo dei varchi
su via Basile - il cui dispositivo per l'apertura sarà consegnato ai presidi di Facoltà e ai direttori di Dipartimento
le cui strutture si trovano in quei pressi - e la chiusura del tunnel di collegamento dei Dipartimenti, in
cui si parcheggiava in condizioni di scarsa sicurezza.
Ma è il servizio di rimozione forzata delle auto ad aver suscitato più malcontento tra certi frequentatori del viale.
Ufficializzato con circolare del direttore amministrativo a fine 2004, a regime dall'inizio
del nuovo anno, è gestito da una ditta esterna e prevede il deposito delle auto prelevate in un edificio
all'interno dello stesso parco e una multa di dieci euro da pagare all'Amministrazione come rimborso
forfettario delle spese di intervento e rimozione, elevata di venti euro per ogni giornata di stazionamento
del veicolo successiva alla prima.
Una decisione forte e impopolare, finalizzata però alla vivibilità nella zona e che serve anche - cosa che non guasta -
a rimpinguare le casse dell'Ateneo: il fine, ancora una volta, giustifica i mezzi.
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