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Il piano di studi dei giovani di
Scienze politiche subirà delle pesanti modifiche non condivise
da alcuno dei rappresentanti degli
studenti in seno al Consiglio di Facoltà.
Gli studenti, che avevano presentato una proposta diversa cercando di promuovere
un piano di studi più vicino
alle loro esigenze, non sono stati ascoltati, come hanno sottolineato
alla stampa locale anche i rappresentanti Cesare Casarino e Dario
Duminico.
La decisione, giunta in extremis, visto che - come ha dichiarato
il preside Carlo Argiroffi - si sarebbe dovuta prendere entro il 10 marzo,
è la risposta - secondo gli studenti tardiva e ora affrettata - alla riforma
varata tre anni fa.
Le critiche da parte degli studenti - ma anche di qualche docente che aveva espresso
perplessità, ma che in Consiglio si è poi allineato, visto che la decisione è stata
votata a maggioranza - riguardano, in particolare, il sistema di calcolo dei crediti
formativi e la preminenza netta di materie dell'area storico-politica a svantaggio
di quelle dell'area giuridica: Diritto internazionale, per esempio, è
presente solo nel corso di laurea in Relazioni internazionali.
Le variazioni - decise dopo molti tentennamenti e rinvii -
saranno applicate a partire dai piani di studio del prossimo anno accademico.
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