marzo 2004 numero 27 

attualità
Palermo: all'Ateneo l'ex convento di Sant'Antonino
E' stato concesso in uso perpetuo e gratuito dall'Agenzia del Demanio
e ospiterà centri linguistici, laboratori e musei. Venti milioni di euro il costo
del restauro

di m. p.

nella foto: Lo Spasimo, una delle tante perle architettoniche di Palermo

E' stato concesso in uso perpetuo e gratuito all'Università di Palermo il complesso monumentale di Sant'Antonino, che si trova accanto alla omonima chiesa e a pochi passi dalla Stazione ferroviaria. La decisione è stata presa dall'Agenzia del Demanio che nella persona del suo direttore generale Elisabetta Spitz ha consegnato con una cerimonia ufficiale le chiavi del cancello al rettore dell'Ateneo Giuseppe Silvestri. Alla cerimonia erano presenti pure il presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro - che ha assicurato sostegno economico per la ristrutturazione, per la quale occorrono circa venti milioni di euro - il viceministro Gianfranco Miccichè e il sindaco di Palermo Diego Cammarata, che ha parlato di "sinergie con l'Ateneo per lo sviluppo culturale e sociale della città". Ma che cosa ospiterà l'acquisito monumento, dopo la rinascita? Nel progetto c'è il Centro linguistico di Ateneo, che curerà in particolar modo i corsi di arabo e di italiano per gli immigrati arabi e, su proposta del viceministro Miccichè, un laboratorio di ricerca di base e applicata. E ancora, un museo della tecnologia e dell'archeologia industriale e forse anche - su espresso desiderio del presidente Cuffaro - un museo interamente dedicato alla pasta, con dipinti del Giambecchina, che ruoti intorno al pregiatissimo e gigantesco mulino di legno conservatosi intatto al primo piano e che agli inizi del Novecento produceva il pane per l'esercito. Il complesso monumentale, prezioso almeno quanto lo Steri e lo Spasimo, altre perle architettoniche della storica Palermo - che fu anche convento dei francescani riformati e che ospitò fra le sue mura anche frate Umile da Petralia, lo scultore dei crocifissi - si estende per undicimila metri quadrati ed è arricchito di scale, volte, colonne e atrii che, dopo il restauro, non avranno nulla da invidiare ad altri preziosi edifici palermitani, recentemente riportati agli antichi splendori con restauri di tipo conservativo, come lo Spasimo o lo stesso Steri, oggi sede del rettorato dell'Ateneo.


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