EDITORIALE |
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periodico di informazione universitaria |
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L'Ateneo di Babele Sepis, Sipp. Seres, Emag, Uop: "Sedop, Sesbi!", Seret... Ispol... Ispet... Sesge. Seipp? Secup! "Sesmu, Seast, Sespa, Sesta, Sevoc: Sepag, Sesde, Proda"; Sedis - Sedid, Seric - Sepro, Sestu, Sissis, Podig, Sedit, Seute. Seaol (Upado, Sepat, Sepo): Sedif? Sebil! Secon, Sedec, Sefis, Secom, Sedip, Secar, Sepen, Serez, Sesel!!! Non è aramaico, né una lingua nuova e sconosciuta. Non è neppure -
anche se potrebbe esserlo - il linguaggio oscuro di Belzebù. Sedit, Suete, Ispol, Secar, Proda, Seres, Sestu (di probabile
derivazione sarda), Sesel, Ispet, Podig, Sepag, Sefis ... Ma davvero, tutti sanno sempre di che parlano? Sesge (questa è un po'
più difficile...), Sipp (che non ha niente a che fare con la Telecòmm...), Upado, Sebil
(Se... billino, oh, yes!), e per fortuna che manca Sofri, che c'ha già i guai suoi e uno
in più sarebbe davvero troppo. Emag, Uop, Sesbi, Ispedil (no, questa è un'altra cosa,
faccio un po' di confusione....), Seaol (ma non era Seul?), Sepen, Sesel, Seast (che con i
pullman delle linee extraurbane non c'entra niente), Sesmu, Sesta (povera, non sarà mai
prima), Ispet, Sesde. Che aggiungere? Solo un auspicio. Che la prossima sigla possa essere
Sisal ... Almeno piangeremmo con un occhio solo ... f. p. |
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