Valutare la ricerca universitaria?
Si può, secondo il ministro Moratti, anzi, si deve
Sono quattro le chiavi di accesso all'eccellenza della ricerca universitaria nazionale, che costituiscono i principali criteri di giudizio di quel complesso sistema, recentemente varato dal ministro Letizia Moratti, che porterà le Università (ma non solo, anche istituti di ricerca e industrie) a essere valutate secondo un progetto articolato. Qualità, rilevanza, originalità/innovazione e internazionalizzazione, d'ora in poi, faranno la differenza tra un ottimo Ateneo e un Ateneo mediocre.
Sono questi, infatti, gli obiettivi che le "Linee guida per la valutazione della ricerca" illustrate da Franco Cuccurullo del Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) si pongono, per far sì che anche nel nostro Paese, dove storicamente è sempre mancata una cultura della valutazione, progetti e prodotti della ricerca vengano finalmente trattati come negli altri Paesi europei.
"La prospettiva - ha precisato il ministro - è di dotare l'Italia di un sistema oggettivo e affidabile in grado di migliorare il collegamento istituzionale fra risultati della valutazione, selezione dei progetti e allocazione delle risorse".
La valutazione, con cadenza triennale, nella sua fase finale sarà a cura del Civr, recentemente rinnovato nella sua composizione con la nomina, da parte del Consiglio dei ministri, di sette nuovi "saggi": Mario Bressan, ordinario di Chimica all'Università di Chieti; Michele Coccia, ordinario di Letteratura latina alla Sapienza di Roma; Franco Cuccurullo, rettore dell'Università di Cheiti e presidente uscente del Civr; Enrico Garaci, presidente dell'Istituto superiore di sanità; Fiorella Kastaris Padoa Schioppa, ex presidente dell'Isae; Carlo Rizzuto, presidente del Sincrotone di Trieste, e Renato Ugo, presidente dell'Airi (Associazione italiana per la ricerca industriale).
Le aree di valutazione corrispondono alle 14 aree scientifico-disciplinari del Cun, il Consiglio universitario nazionale, mentre i dati conoscitivi riguardano le risorse umane e finanziarie e il numero dei brevetti.
Il giudizio finale sarà di quattro tipi, in relazione al merito: eccellente, buono, accettabile, limitato.
Resterà da vedere - come ha anche sottolineato, formulando parere favorevole, Carlo Rubbia, Nobel per la Fisica e presidente dell'Enea - quale sarà l'uso che si farà dei risultati della valutazione.
La speranza è che non rimanga solo una sorta di "esercitazione letteraria" senza conseguenze.
f. p. |