Nuovo o
vecchio ordinamento? Il dilemma di chi non è matricola
L'applicazione del nuovo ordinamento
universitario è obbligatorio per i nuovi iscritti, opzionale per i vecchi.
In sostanza, chi si è immatricolato negli scorsi anni accademici può decidere di
aderire, oppure no, in base alla storia scolastica personale. Ad aiutarli nel calcolo
dell'eventuale convenienza a transitare dal vecchio al nuovo ordinamento, le tabelle di
conversione.
Ma chi potrebbe effettivamente essere interessato a questo passaggio? Non certo i
laureandi o chi è a metà dell'opera. Chi transita nel nuovo ordinamento, infatti, al
massimo potrebbe trovarsi iscritto al secondo anno, perché i nuovi corsi prevedono tutta
una serie di attività obbligatorie che il vecchio ordinamento non contemplava:
laboratori, inglese, computer, ecc.
Aderire alla riforma è dunque consigliabile agli iscritti dei primi anni e ai fuori corso
che potrebbero trovare nelle lauree brevi una soluzione al ritardo accumulato negli anni
di studio precedenti.
n. n. |