|
|
Sull’editoriale del numero scorso
avevamo scritto che i blog di questo giornale si erano fermati e che quest’immobilismo era la misura di quanto nelle Università italiane le cose non
funzionino al di là e al di qua delle cattedre.
Ma il diavolo ci ha messo la coda: non avevamo fatto i conti con le…
diavolerie tecniche di Tiscali, una delle due piattaforme scelte per i
nostri blog. Che ci aveva bloccato alcuni post in attesa di pubblicazione.
Ergo, i commenti c’erano, ma aspettavano di poter apparire.
D’accordo, erano solo due: quello di Pip, che richiamando il post di Maisonikkoku su “Tor
Vergata/Vergogna” del 28 gennaio, ha accennato alla malauniversità di
Macerata, e quello di Aldo, che ho ricopiato in basso opportunamente
ripulito per evitare denunce (in assenza di prove documentate) e anche per
impedirgli attraverso un link da lui inserito di fare propaganda politica
(ognuno ha le sue furbizie). Aldo mette il dito su un’altra piaga: quella
delle connivenze tra pubblico e privato, dove per privato si intendono i
Centri di recupero didattico coi loro docenti di grido e coi loro sistemi –
come dice Aldo - di “raccomandazione legalizzata”, e per pubblico le
Università consenzienti entrate nel giro di questi “scambi di cortesie”
(affronteremo meglio questo problema, se volete: anche questa è
malauniversità).
A questi due post si è aggiunto, più recentemente, quello di Diana, che ci
esorta a continuare perché stiamo facendo “un lavoro rivoluzionario” e
perché “col tempo la gente verrà allo scoperto”.
Pochi? Pochi. Ma meglio un andante lento che una messa funebre.
… E questo è il post di Aldo:
“Abbiamo una scuola pubblica fatiscente e un università statale pure peggio.
Professori universitari che sono dei veri Conti, dei veri Baroni che non
lasciano mai il posto a nuove leve intellettuali.
Sono anni che all'università dove vado io c’ è sempre lo stesso professore
di storia contemporanea con lo stesso volume, tra l'altro pessimo, perchè di
manuali ne conosco di migliori.
Per non parlare della burocrazia che devi affrontare per fare la tesi, e
devi ritenerti fortunato se hai trovato un professore disponibile a fartela
sostenere.
Per non parlare poi di chi ti passa davanti pur non avendo studiato perchè
va alla ( ) e roba simile e c’ ha la raccomandazione mentre gli altri magari
vengono trattati con estrema severità con l'obbligo di frequenza, con
ricatti morali che non sto a dire. Tutto questo non mi sembra giusto
soprattutto quando vedo che in Europa ci si laurea molto prima e per dare la
tesi le cose non sono così difficili per non dire impossibili, e sopratutto
non esiste un sistema di raccomandazione legalizzata come le ( ).
Sono stato vittima di ritorsioni solo perchè non avevo frequentato tutto il
corso per motivi familiari. Il professore che mi sono trovato davanti non si
è dimostrato per nulla unanime nei confronti della mia situazione e dei miei
problemi. Inoltre a lezione ero costretto ad assistere seduto per terra per
insufficienza di posti a sedere quando io soffro di artrite reumatoide
psoriasica. Che dici mi faccio rimborsare?!”
|
|
argomenti correlati:
Torna al sommario..........
Hai un argomento da proporre? Entra nel forum di Ateneo palermitano e avvia il
dibattito con gli altri navigatori
.............................. entra
Oppure scrivi una e-mail
al Direttore
............................. scrivi
|