diretto da Francesca Patanè

novembre 2006 numero 59

Torta di zucca

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di Francesca Patanè

Ingredienti:

Per la pasta frolla:

1 tazza di farina
1/2 cucchiaino di sale
100 gr. di burro
2-3 cucchiai di acqua freddissima

Per il ripieno:

2 tazze grandi di polpa di zucca gialla ben cotta
1 tazza e 1/2 di panna per dolci
1/4 di tazza di zucchero di canna
1/2 tazza di zucchero bianco
2 uova
1 cucchiaino di cannella
1/2 cucchiaino di zenzero
1/4 di cucchiaino di noce moscata
qualche chiodo di garofano

Preparazione della pasta frolla:

Mettete la farina e il sale in una ciotola grande. Aggiungete il burro freddo e tagliato a piccoli quadratini. Mescolate con la forchetta schiacciando il burro contro la parete della ciotola. Versate nell'impasto l'acqua fredda, un cucchiaio per volta, e lavorate finché la pasta non si presenti omogenea e non si stacchi dalle pareti della ciotola (se necessario aggiungete ancora 1 o 2 cucchiai di acqua fredda).
Formate con l'impasto amalgamato una palla e ponetela in freezer per 5 minuti.
Stendetelo successivamente in forma circolare in uno stampo imburrato e infarinato, ricoprendo anche i bordi.

Preparazione del ripieno:

Tagliate a pezzi circa 2 chili di zucca priva di semi e filamenti. Disponete i pezzi capovolti in una teglia e cuoceteli in forno a 160° per un'ora e più, fino a quando non cominciano a sfaldarsi. Raccogliete la polpa, raschiando la buccia, in un mixer e frullatela. Battete le uova in una ciotola grande. Aggiungetevi la polpa di zucca. A parte mescolate zucchero, cannella, zenzero, noce moscata e chiodi di garofano. Unite il tutto alle uova e alla polpa di zucca. Amalgamate con l'aggiunta della panna. Versate il composto nello stampo ricoperto di pasta frolla.
Cuocete nel forno a 220° per 15 minuti, quindi riducete il calore a 180° e cuocete ancora per 45 minuti circa.
Raffreddate completamente prima di servire e accompagnate la vostra torta con panna montata o con gelato fior di latte.

P.S.: Non è per strapazzarvi con sgradevoli allusioni, non mi permetterei: solo per stimolarvi, per pungolarvi, per incitarvi a reagire.

Perché, a giudicare dal numero di commenti sul blog che dal mese scorso vi ho messo a disposizione, delle due l'una: o voi state tutti bene e la malauniversità io, e con me qualche amico, ce la siamo solo sognata, oppure nel mondo ci sono tante teste di zucca che vanno cucinate a dovere. Per il loro bene.

Buon appetito.


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