Personaggi ed interpreti:
Io: io.
Gino (uno e trino):
1) il mio compagno di terza elementare che mi portava la cartella fino a casa
2) un mio amico che al supermercato porta i sacchetti della spesa al posto mio
3) ergo, per estensione, i carrellini della spesa secondo me
Tu: tu (e chi poteva essere, altrimenti?).
La storia è la stessa di qualche tempo fa ma che ci posso fare io se è riaccaduto e se tu non riesci a trovare altro posto più idoneo a incontrarmi, seppure occasionalmente?
Ebbene sì, come quel giorno eri di nuovo al supermercato quando c'ero anch'io.
E questa volta pure coi rinforzi: una tua docente (non ricordo più se di quelle fortunate e
"riconosciute" o di quelle lagnose e precarie a vita) docile ti seguiva, nel tuo peregrinare mesto tra i banconi e i corridoi
espositivi.
Mesto, sì, mesto. Perché così mi sei apparso, con quelle spalle curve che non ti avevo visto mai e le braccia incrociate dietro, come
un detenuto in manette, a trascinarti il tuo Gino (anche tu hai un Gino a casa: vedi? non siamo poi così diversi) in quell'avventura
all'apparenza così tanto ma tanto più grande di te.
Oh, povero (non in senso letterale, naturalmente). Che pena mi hai fatto. Certo è una fatica fare la spesa (è tua
moglie che si rifiuta di aiutarti o sono le tue docenti che in un anelito di masochistica
sudditanza te lo chiedono?), ma le tue spalle curve non possono essere solo il segnale più manifesto di quella fatica: sarebbe troppo
plebeo anche, indegno dell'aristocratica sinistra che tu così bene rappresenti.
Forse è la carica che non ti giova. Pesante più di Gino. Anche se, nonostante i tentativi di boicottaggio al sistema
da parte dei tuoi docenti che bloccano le attività per protestare contro il tuo ministro (d'accordo, "nostro",
ma a me 'sta Moratti che non si lascia intimidire mi piace proprio e perciò non soffro a dire "nostro"); nonostante
gli immobilismi rivestiti di efficienza da te sbandierata anche sui giornali; nonostante le capriole (altro che Makinwa!)
e i salti mortali che devi fare ogni giorno perché il tuo Ateneo risulti credibile (ma che triste dover dichiarare alla stampa -
per non motivare l'esodo al nord delle matricole palermitane con lo stato fallimentare della tua struttura - che per
la loro indipendenza e crescita è tutta salute!); nonostante tutto questo, dico, a me non pare che tu sia poi così pentito
della riconferma sulla massima poltrona. D'altra parte, come si dice?, per un amore mille pene.
Tu però non trascurarti, perché certo un po' smagrito sei, oltre che incurvato e mesto: sarà la dieta di fondi
a cui ti sottopone la tua Letizia - che dagli Atenei nazionali vuole fatti, non parole - a farti dimagrire.
Vabbè, lei per te non è "Letizia" e non è nemmeno tua, ma tant'è: tu sempre a lei alla fine devi rispondere.
Sai che penso? Che le donne che ti gestiscono sono troppe: a Roma la ministra (so che la minestra
ti piacerebbe di più, ma ci sarebbe il rischio della finestra, in questo caso); a casa tua moglie, che ti appioppa
Gino e ti costringe a scendere dal trono per girare tra i banconi del supermercato (hai visto quant'è buono il pesce fresco del nostro
supermercato? dio che emozione dire "nostro"...); in ufficio le tue docenti, che sollecitano considerazione accompagnandoti tra
i polli e le mozzarelle (parlo sempre del supermercato), e anche le tue segretarie, che con l'agendina venti per venti, quella degli appuntamenti,
comandano al posto tuo (a proposito, se posso darti un consiglio, tienila tu, quell'arma micidiale: vedrai come migliorerà la qualità
della tua vita pubblica e del tuo Ateneo).
E ora persino io, coi nostri occasionali tete à tete (scusa se non metto il circonflesso, ma io quando si parla di flessioni
sono un po' restia pure davanti a nostrasignoradilurd).
Certo 'sto fatto che ci incontriamo sempre al supermercato una spiegazione deve pure averla.
O tra noi due c'è feeling e ci leggiamo nel pensiero: ma di questo - non prendertela - consentimi di dubitare.
O tu sei sempre lì e io pure: ma tu non sei sempre lì per i tuoi traboccanti impegni, e io neppure, nonostante il tanto tempo
libero (sono stata fortunata a "capitare", al di là di più logiche e razionali pianificazioni e piante organiche, in un posto
dove con l'abbondanza di generali che c'è, di uno in più non c'è affatto bisogno: chissà quanti mi invidiano, nel tuo Ateneo).
Oppure è il caso che ci vuole unire, e contro il fato nulla si può.
Perciò rassegnati: se tu ed io siamo professionalmente "destinati", neanche i muri di gomma delle tue
segretarie vecchie e nuove (più vecchie, però) potranno fare nulla per impedirci di stare insieme.
E allora correremmo, finalmente liberi e felici, tra gli sconti (quelli che gettano fumo negli occhi per ammaliare) e le offerte speciali
(quelle in scadenza da smerciare subito), tra i prendi tre e paghi due più accattivanti (quelli dove l'arrosto non c'è) e gli omaggini
abbacinanti e inutili (quelli pubblicizzati a gran voce e abbinati ai prodotti più scadenti).
Ma no, che dici? Pensi solo alla spesa, tu! Che c'entra il supermercato? Stiamo parlando di lavoro, adesso, diamine...
|
Torna al sommario........
Hai un argomento da proporre? Entra nel forum di Ateneo palermitano e avvia il dibattito
con gli altri navigatori............ entra
Oppure scrivi una e-mail al Direttore
............................ scrivi
|
|