L'Università di Siena, che per prima era arrivata - lo scorso mese di febbraio - alla regolamentazione dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa, ha fatto chiarezza sulle attività di consulenza, ideazione e realizzazione di tutti i progetti connessi alla sua vita accademica.
L'utilizzazione regolamentata della nuova tipologia contrattuale prevista dalla legge, oltre a fornire un utile apporto all'attività principale e accessoria dell'Ateneo, tende a valorizzare anche tutte le risorse umane impegnate a vario titolo al suo interno.

In base al protocollo d'intesa, i contratti con i collaboratori - che prestano la propria opera a tempo determinato e fino alla produzione dei risultati richiesti - sono stipulati dai "dirigenti" che, secondo i regolamenti interni d'Ateneo, sono individuabili nel rettore e nei direttori di Dipartimento.
L'individuazione del progetto spetta al committente o a chi viene indicato come responsabile, mentre le scelte tecniche, organizzative e produttive finalizzate alla sua realizzazione sono oggetto di negoziazione tra il committente e il collaboratore al momento della definizione del rapporto.
Il collaboratore gode di autonomia nella scelta delle modalità di adempimento della prestazione e l'attività che svolge non ha vincolo di subordinazione. La sua individuazione avviene di norma attraverso selezione regolarmente pubblicizzata, ma in casi di particolare urgenza il committente procede alla individuazione diretta del collaboratore, dando comunque ragione della procedura seguita in apposito atto, da trasmettere all'Amministrazione centrale.

Nel protocollo d'intesa l'Ateneo dà anche la possibilità ai suoi co.co.co. di frequentare i corsi di formazione predisposti per il proprio personale, purché al di fuori dell’attività lavorativa oggetto del progetto.